Banche, Lannutti: “Non mi ritiro dalla corsa a presidenza”

“Non mi ritiro dalla corsa alla presidenza della commissione banche. Fin quando non mi chiederanno di lasciare io sono il candidato”, dice a Radio Capital Elio Lannutti, in corsa per la presidenza della commissione banche, dopo la notizia che suo figlio Alessio lavora alla Banca Popolare di Bari.

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – “Non mi ritiro dalla corsa alla presidenza della commissione banche. Fin quando non mi chiederanno di lasciare io sono il candidato”, dice a Radio Capital Elio Lannutti, in corsa per la presidenza della commissione banche, dopo la notizia che suo figlio Alessio lavora alla Banca Popolare di Bari. “Questa si chiama macchina del fango, Alessio è il più giovane giornalista professionista, è stato giornalista parlamentare, si è laureato con 110 e lode, è stato licenziato, gli ho sconsigliato di continuare a fare il giornalista e ha trovato lavoro come impiegato”. Lei si deve occupare di banche quando suo figlio lavora alla Popolare di Bari: non c’è conflitto di interessi? “Ma lui lavora come impiegato”. Lei potrebbe avere un occhio di favore nei confronti della popolare di Bari anche per il fatto che suo figlio lavora come impiegato. “E dov’è il conflitto di interessi? Non esiste, è l’ennesima macchina del fango. Con grande rammarico ma ora ci saranno denunce penali e civili nei confronti di colleghi per questa campagna diffamatoria”

LaPresse

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