Bar, ristoranti e palestre, cosa può cambiare: Regioni giovedì a colloquio con Draghi

I governatori e il premier Draghi si incontreranno: tema centrale i fondi del Recovery e il da farsi nel caso migliori la situazione dei contagi. Ma per ora la Cabina di regia non è stata ancora convocata, ogni decisione verrà presa in base all’andamento dei dati della settimana

ROMA – Le Regioni giovedì a colloquio con Draghi per decidere il da farsi nel caso migliori la situazione dei contagi. Sul tavolo l’apertura dal 20 aprile prossimo di bar, ristoranti e palestre nel caso in cui i dati sui contagi dovessero migliorare. E lo stesso Draghi nappare possibilista: “Riaprire è auspicabile – ha detto – ma le decisioni si prendono in base ai dati”. E da domani e fino al 30 aprile andrà in vigore il nuovo Decreto che prevede solo zone rosse e arancioni. Le scuole dai nidi alla prima media,  riapriranno i cancelli: poi si spera che i contagi calino e di conseguenza si passi ad  un  allentamento dei divieti.

Più ottimismo

Poi il premier Draghi ha aggiunto che “le cose possono cambiare in ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili e su queste basi potrebbero arrivare dal Consiglio dei ministri determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento”. Ma per ora la Cabina di regia non è stata ancora convocata, ma come al solito ogni decisione verrà presa in base all’andamento dei dati della settimana.

Bardi: valutare riapertura attività

Intanto sulla possibilità di ripresa di alcune attività, il governatore della Basilicata. Guido Bardi sottolinea: “Ne abbiamo già parlato – ha detto – chiediamo di valutare la possibilità di consentire la riapertura a quelle attività ora chiuse nelle zone rosse e arancioni. E’ quello che si diceva già da tempo. C’è un orientamento per cercare di aprire le attività commerciali che stanno risentendo di questo grosso problema: è una crisi sanitaria che però, chiaramente, comporta gravi problemi economici. Tutto questo  è vincolato al trend dei contagi: noi ci auguriamo che sia in diminuzione, come sembrerebbe. Questo è quanto discuteremo giovedì in occasione dell’incontro con Draghi”.

Regole in essere

Per ora restano invariate le regole che prevedono sospesa fino al 22 aprile la ristorazione all’interno dei locali (tra cui pub, bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie) con la sola possibilità dell’asporto e la consegna a domicilio. Per le attività codice Ateco 56.3 (per bar e altri esercizi simili senza cucina) l’asporto è consentito fino alle ore 18.Piscine e palestre resteranno chiuse fino alla scadenza del decreto in vigore da domano (30 aprile). Nelle zone arancioni è però consenta l’attività motoria all’aperto anche presso aree attrezzate e parchi pubblici. Così come “recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto attività sportiva di base” senza l’utilizzo degli spogliatoi.

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