Barcone con migranti naufraga: 100 dispersi. Salvini: porti restano chiusi

Un barcone con migranti naufraga in acque libiche e 100 persone risultano disperse, con 3 cadaveri di bambini recuperati. Il ministro dell'Interno Salvini ribadisce: i porti resteranno chiusi, le ong vedranno l'Italia solo in cartolina

AL-HMIDIYA (LIBIA) – Altri dispersi. I corpi di tre bambini sono stati recuperati e circa 100 persone risultano disperse dopo che un barcone con migranti è affondato a 6 chilometri al largo dalle coste libiche. Lo riferisce la guardia costiera all’Afp. A bordo del gommone c’erano circa 120 migranti, 16 persone sono state salvate e portate a terra ad Al-Hmidiya, a est della capitale Tripoli. Il gommone potrebbe essere lo stesso avvistato questa mattina da un aereo militare spagnolo che aveva allertato la Open Arms, la nave della Ong Proactiva.

Il ministro: Ong vedranno l’Italia in cartolina

E il ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervistato da Radio Capital, è tornato sulla chiusura dei porti. “Per quanto riguarda le Ong, non vedono l’Italia se non in cartolina” ha detto il vicepremier. Salvini ha aggiunto che “ieri Malta ha chiuso i porti perché vuole capire il ruolo delle Ong. Li ha chiusi anche la Francia. Ritenevo doveroso dare un segnale forte agli scafisti. Meno gente parte e meno gente muore”. Quanto ad annullare le partenze, “per passare da cento a zero ci vuole Batman, e io non sono Batman. Voglio ridurre gli arrivi e aumentare le espulsioni. Chi c’era prima di me evidentemente si è dedicato ad altro”.

“Le Ong aiutano gli scafisti”

“Come mi dicono i militari italiani e persino quelli libici – spiega il ministro – le navi delle Ong aiutano gli scafisti, consapevolmente o meno: la loro presenza è un pericolo per chi parte e un invito a nozze per gli scafisti. Chi finanzia le Ong? C’è l’Open Society Foundations di Soros che ha un chiaro disegno, quello di un’immigrazione di massa per cancellare quella che è un’identità che può piacere o meno ma che mi dispiacerebbe venisse distrutta”. Nel vertice europeo concluso nella notte è stato raggiunto un accordo fra 28 Paesi. Fra i punti principali, creazione di hotspot nei paesi Ue su base volontaria e controllo delle frontiere esterne con centri di sbarco nei paesi extra Ue. E ancora, rifinanziamento del fondo per l’Africa, azioni basate sulla condivisione e quindi coordinate con gli stati membri per i salvataggi in mare. L’allarme dispersi non cessa.

 

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