Battisti, giudici: “Per la validità degli accordi di estradizione non avrebbe dovuto lasciare il Brasile”

La Corte d'assise d'appello di Milano sostiene che se, Cesare "Battisti", terrorista dei Pac, "avesse voluto far valere accordi estradizionali italo-brasiliani, non avrebbe dovuto allontanarsi volontariamente dal Brasile "

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

MILANO – La Corte d’assise d’appello di Milano sostiene che se, Cesare “Battisti”, terrorista dei Pac, “avesse voluto far valere accordi estradizionali italo-brasiliani, non avrebbe dovuto allontanarsi volontariamente dal Brasile. Inoltre non avrebbe dovuto opporsi alla conclusione della procedura estradizionale con la sua consegna all’Italia dal Brasile”. Lo si legge nell’ordinanza della seconda Corte d’assise d’appello di Milano. Qui i è stata rigettata la richiesta della difesa di Battisti di commutazione della pena dell’ergastolo in quella di 30 anni di reclusione.

La controversia

 “Battisti – si trova scritto ancora nel provvedimento – è stato invece destinatario di un provvedimento di espulsione dalla Bolivia. Ciò in quanto era volontariamente entrato e si era intrattenuto illegalmente in detto Paese. Il tenore letterale dell’espressione citata e la circostanza che Battisti non fosse stato fermato in territorio brasiliano rendevano evidente che nessun collegamento poteva essere fatto con la procedura estradizionale espletata in precedenza in Brasile”.

LaPresse

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