Borsa, il Ftse Mib chiude debole con banche e oil

In moderato ribasso anche le altre principali piazze europee con guerra commerciale ancora in primo piano

MILANO – Piazza Affari chiude debole, col Ftse Mib che cede lo 0,71% a quota 20.463 punti. In moderato ribasso anche le altre principali piazze europee con guerra commerciale ancora in primo piano, mentre sul fronte Italia continuano i botta e risposta con Bruxelles circa la gestione dei conti pubblici.

In moderato ribasso anche le principali Borse europee

Il Dax di Francoforte cede lo 0,33% a 12.115,68 punti, il Ftse100 di Londra lo 0,42% a 7.367,62 punti, il Cac40 di Parigi lo 0,62% a 5.374,92 punti e l’Ibex di Madrid lo 0,47% a 9.238,50 punti. Chiude in leggero rialzo, intanto, lo spread tra Btp e Bund, che si attesta a 265,9 punti nel giorno in cui il ministero dell’Economia e delle Finanze annuncia il collocamento di nuovi Btp a 20 anni per un ammontare di 6 miliardi di euro con rendimento loro al 3,149%. Il rendimento del decennale, sul mercato secondario, è invece del 2,42% in chiusura.

Sale lo spread

In scia alla salita dello spread, alimentata dalle incertezze che circondano il rischio di apertura per l’Italia di una procedura di infrazione sul debito da parte di Bruxelles, tra i singoli titoli dell’azionario perdono quota le banche. Flessioni superiori ai due punti percentuali interessano Ubi Banca (-2,05% a 2,34 euro), Unicredit (-2,10% a 10,05 euro) e Banco Bpm (-2,23% a 1,66 euro). Vendite anche su Italgas che lascia sul campo lo 0,85% a 5,83 euro, nel giorno dell’annuncio del nuovo piano industriale al 2025.

In discesa i titoli oil

Il gruppo guidato da Paolo Gallo conferma l’attuale politica di dividendi, anticipando investimenti complessivi di 4,5 miliardi di euro (+12,5%). Debolezza pronunciata per i titoli oil: tra le big si segnala il -1,61% a 13,82 euro di Eni che paga il calo dei prezzi del petrolio. Peggio hanno fatto Saipem, che cede il 3,65% a 4,14 euro, e Tenaris (-4,36% a 10,75), con quest’ultima che ha annunciato la decisione da parte del cda di convocare un’assemblea per valutare un eventuale delisting dalla Borsa argentina.

(AWE/Finanza.com)

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