Brexit, l’ultimatum di Junker a May

Nella sua telefonata alla premier britannica una data della proroga successiva alle elezioni europee.

Foto FP / Emmanuel Dunand

BRUXELLES – Ultimatum del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker a Theresa May. Nella sua telefonata alla premier britannica una data della proroga successiva alle elezioni europee.

“Il divorzio deve essere prima del 23 maggio, altrimenti ci saranno difficoltà istituzionali e incertezza legale. Nel caso di una proroga oltre il 23 maggio il Regno Unito dovrà organizzare delle elezioni”. Così il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas

Un’estensione della scadenza della Brexit dal 29 marzo al 30 giugno non toglie dal tavolo il no deal – secondo il governo britannico che resta sullo sfondo come opzione inevitabile – se nel frattempo il Parlamento non ratificherà l’accordo di divorzio raggiunto con Bruxelles”. Lo ha chiarito la premier Theresa May nel Question Time di oggi, rispondendo al deputato conservatore Richard Drax. “Io credo che sia tempo di attuare il voto popolare del 2017, senza ritardare la Brexit oltre il 30 giugno – ha tagliato corto May.

La questione

Il leader dell’opposizione laburista, Jeremy Corbyn, ha accusato nel Question Time ai Comuni il governo Tory di incompetenza e la premier Tory, Theresa May, “di non avere un piano”. Corbyn ha annunciato che domani andrà anche lui a Bruxelles, prima del vertice Ue a cui parteciperà May, per discutere del suo piano B con Michel Barnier e i vertici europei. Ha inoltre sfidato la premier a togliere dal tavolo lo spauracchio del no deal ed accettare un compromesso su una Brexit alternativa rispetto alla sua.

Il tempo stringe

Intanto, il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker in un’intervista ieri all’emittente tedesca Deutschlandfunk aveva già affermato che “Non abbiamo ancora ricevuto la lettera da Theresa May. L’Ue ha fatto tutto quanto in suo potere per adattarsi alle richieste del Regno Unito. Il Consiglio europeo si potrebbe riunire di novo la settimana prossima, ma la pazienza si sta assottigliando. L’Accordo di divorzio non sarà rinegoziato

Juncker aveva detto che “Ci potrebbe essere la necessità di un nuovo vertice la settimana prossimaSulla Brexit siamo nelle mani di Dio, ma anche Dio ha una pazienza che alla fine si strappa”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome