Brexit, ministri in rivolta contro May: minacciano le dimissioni

Situazione abbastanza delicata nel Regno Unito

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Londra (LaPresse/AFP) – Ministri in rivolta contro Theresa May nel Regno Unito. Diversi membri del governo, stando a quanto riporta la stampa britannica, minacciano la premier britannica di dimissioni. Dopo essere stati informati delle concessioni che lei sarebbe pronta a fare sulla Brexit pur di arrivare a un accordo con l’Ue.

Nel tardo pomeriggio di giovedì, May ha riunito i principali ministri per aggiornarli sui progressi nelle discussioni in corso fra Londra e Bruxelles per organizzare il divorzio, in programma per il 29 marzo del 2019. Stando al Daily Telegraph, avrebbe allora illustrato una proposta che prevede che il Regno Unito resti in una unione doganale con l’Ue. Finché venga trovato un accordo sulla futura relazione commerciale. Anche dopo il periodo di transizione post Brexit che in teoria dovrebbe terminare a fine dicembre del 2020. Si tratta, in particolare, di un modo per risolvere – a una settimana dal summit cruciale del 18 ottobre a Bruxelles – il rompicapo della frontiera tra la provincia britannica dell’Irlanda del Nord e la vicina Repubblica d’Irlanda, membro dell’Ue, e di evitare di ristabilire una delimitazione fisica fra le due dopo la Brexit.

Situazione abbastanza delicata nel Regno Unito

La questione della frontiera irlandese è uno dei principali ostacoli nei negoziati fra Londra e Bruxelles. Ma alcuni membri del governo pro Brexit si lamentano sottolineando che questa proposta non possa diventare permanente. Una prospettiva che reputano inaccettabile perché impedirebbe al Regno Unito di concludere accordi commerciali con Paesi terzi dopo la Brexit. E secondo Telegraph, Times e Guardian uno o diversi di loro avrebbero minacciato le dimissioni.

I giornali non fanno nomi su chi abbia minacciato le dimissioni. Sottolineano però che diversi, fra cui per esempio la ministra delle Relazioni con il Parlamento Andrea Leadsom o quella dello Sviluppo internazionale Penny Mordaunt, hanno espresso il loro malessere sui piani di May.

Il tutto avviene mentre la premier britannica è anche sotto pressione da parte del suo alleato in Parlamento, il piccolo partito unionista nord-irlandese Dup, indispensabile per la sua maggioranza. Il Dup ha minacciato di ritirare il sostegno all’esecutivo in funzione del destino che sarà riservato all’Irlanda del Nord nei negoziati sulla Brexit.

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