Brindisi, fallimenti e truffa: arrestati 3 imprenditori e sequestrati 500 milioni

Tre imprenditori sono stati arrestati questa mattina dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brindisi nell'inchiesta su fallimenti societari e truffa ai danni dello Stato coordinata dalla procura brindisina

Foto LaPresse - Polizia Postale

BRINDISI – Tre imprenditori sono stati arrestati questa mattina dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brindisi nell’inchiesta su fallimenti societari e truffa ai danni dello Stato coordinata dalla procura brindisina.

In carcere sono finiti un 48enne di Brindisi e un 36nne di Lecce, ai domiciliari un 73enne di Brindisi. Contestualmente è stato eseguito il sequestro preventivo di 2 società, Processi Speciali srl dichiarata fallita dal Tribunale di Brindisi, e M.P.S. srl che secondo l’accusa costituirebbe una sorta di duplicato della prima, entrambe operanti nel settore dei trattamenti speciali di componentistica aerea, fornitrici di importanti aziende nazionali ed estere, quali Boeing Italia srl e Leonardo spa.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi, Alcide Maritate, su richiesta del procuratore aggiunto Antonio Negro e del sostituto Luca Miceli.

“Le indagini hanno consentito di accertare il continuo sperpero delle risorse societarie da parte degli amministratori delle stesse ditte per finalità personali”, si legge nella nota del procuratore aggiunto Negro. “Ad esempio, viaggi in località turistiche di charme, coincidenti peraltro con le festività natalizie e pasquali, acquisti ingiustificati di costose opere d’arte, rinvenute solo in parte dal curatore fallimentare della ditta fallita in occasione dell’ inventario, consulenze fittizie, auto di lusso)”, è scritto nella nota.

“Le indagini hanno anche permesso di accertare il completo svuotamento del complesso aziendale della fallita Processi Speciali, poco prima del dissesto, in favore della nuova società M.P.S., peraltro avente una compagine sociale analoga alla prima, mediante due contratti di fitto d’azienda mai finanziariamente onorati”, prosegue la nota del procuratore aggiunto di Brindisi.

“Nel complesso, l’attività posta in essere dalle Fiamme Gialle ha consentito di acclarare la distrazione, in danno dello Stato e dei creditori somme di denaro e di beni mobili per oltre 4,5 milioni di euro”.

Due degli imprenditori arrestati avrebbero distratto dal patrimonio della ditta fallita due beni, per un valore complessivo di circa 410 mila euro e attraverso una simulazione di compravendita sarebbero riusciti a ottenere una erogazione pubblica da parte del Mise-Mediocredito Centrale di 500 mila euro. Il provvedimento eseguito oggi prevede anche il sequestro preventivo per equivalente fino alla concorrenza della somma ottenuta.

(LaPresse)

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