Calcio, autogol di de Ligt, CR7 salva Juve, l’Inter va ko ai rigori

E' calcio di luglio, e conta ancor meno di quello d'agosto, ma se il derby d'Italia doveva dare indicazioni sullo stato d'avanzamento dei lavori di Inter e Juve, è Antonio Conte a uscire maggiormente soddisfatto dal confronto a distanza con Maurizio Sarri.

MILANO – E’ calcio di luglio, e conta ancor meno di quello d’agosto, ma se il derby d’Italia doveva dare indicazioni sullo stato d’avanzamento dei lavori di Inter e Juve, è Antonio Conte a uscire maggiormente soddisfatto dal confronto a distanza con Maurizio Sarri. Anche se, alla fine, sono i bianconeri a far festa nell’International Champions Cup in una lotteria dei rigori – dopo l’1-1 dei tempi regolamentari – in cui brilla la stella di Buffon, che respinge i penalty di Ranocchia, Longo e Borja Valero contribuendo al successo della sua squadra.

L’amichevole estiva

Il risultato, ancor più in piena estate, conta però fino a un certo punto. Perché sul campo i nerazzurri per un’ora fanno un’ottima figura ben comportandosi sotto gli occhi della famiglia Zhang, nel quartier generale di Nanchino. Merito del vantaggio iniziale che nasce su palla inattiva su una sfortunata deviazione di de Ligt, che infila Szczesny ma non si perde d’animo e giganteggia fino a quando rimane in campo. Il 3-5-2 disegnato dall’ex ct azzurro nel frattempo mostra già l’impronta del tecnico salentino: squadra compatta, corta tra le linee, difficile da sorprendere e abile a ripartire in contropiede. Non va poi trascurato l’aspetto agonistico, che sembra sorprendere per i primi 45 minuti CR7 e compagni, in un match che dovrebbe essere una amichevole ma che di fatto – e i cartellini e le scintille dentro e fuori dal campo stanno lì a dimostrarlo – amichevole non è. Sensi detta i tempi ed è già padrone del centrocampo, Brozovic e Gagliardini ringhiano, Perisic nell’inedito ruolo di seconda punta accanto al giovane Esposito prova a far ricredere Conte sul suo conto. L’Inter funziona e dimostra di esser già squadra, sfiorando il raddoppio con un paio di imboscate di Perisic e di un positivo Candreva, ma soprattutto con un tiro dalla distanza di Brozovic respinto da Szczesny.

La partita

La Juve nel primo tempo fatica a trovare gli spiragli giusti per far male e fa un po’ troppo affidamento su Cristiano Ronaldo, risultando abbastanza prevedibile. I campioni d’Italia perdono diversi palloni in mezzo al campo (Rabiot appare tra i più spaesati) e non riescono a far funzionare il pressing alto. Higuain si vede poco, se non per uno scambio con Bernardeschi sul finire dei primi 45′ che produce un tiro alto sopra la traversa dell’ex viola. Sprazzi di ‘Sarriball’ si notano maggiormente nella ripresa, quando i bianconeri salgono di ritmo per un prevedibile calo atletico dell’Inter e per una panchina più lunga a cui attingere. Ronaldo, stabilmente a sinistra come richiesto dal suo tecnico, esalta i riflessi di Padelli al 9′, Rabiot sfonda per vie centrali ma calcia troppo centralmente poco dopo. La Juve insiste e trova il gol del pari su un’altra palla inattiva: la punizione di CR7 al 23′ viene deviata in maniera decisiva da Skriniar e finisce in rete. L’asso portoghese, al secondo gol in altrettante uscite, sfiora il ribaltone a un quarto d’ora dalla fine, ma CR7 si addormenta dopo aver saltato Padelli favorendo il rientro del portiere. Nel finale la girandola di cambi e la stanchezza in campo toglie ritmo al match, che si conclude così con il prevedibile epilogo dagli undici metri. Dove si esalta Buffon, che respinge tre penalty prima del gol vittoria siglato da Demiral. La Juve sorride, ma l’Inter c’è ed è pronta a dare battaglia.


Di Alberto Zanello

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