Calcio, ecco l’Italia di Mancini: tridente e voglia di vincere

Domani il debutto del nuovo ct della Nazionale Roberto Mancini contro l'Arabia Saudita: "Lavoriamo per la rinascita, ma ci serve tempo"

FIRENZE (Marcello Altamura) – Il primo avversario del nuovo ct della Nazionale Roberto Mancini, quello dell’amichevole di domani sera (ore 20.45) a San Gallo, in Svizzera, è decisamente ‘morbido’. Si tratta della modesta Arabia Saudita (67° posto del ranking Fifa) , ma è il modo giusto per avviare un ciclo, quello dell’Italia. Obiettivo: cancellare la figuraccia dell’esclusione dal Mondiale in Russia e arrivare spediti a Euro 2020, torneo itinerante che vivrà la sua gara inaugurale a Roma.

INSIGNE CON LA MAGLIA DI BAGGIO

Il primo passo formale verso il debutto è stata oggi l’assegnazione dei numeri di maglia. Il numero 9 sarà sulle spalle di Mario Balotelli, che dovrebbe tornare a giocare titolare in azzurro a quatto anni dall’ultima volta. La maglia n.1, vestita per tanti anni da Gigi Buffon, è stata assegnata al portiere del Torino, Salvatore Sirigu, obiettivo di mercato del Napoli, mentre il 10, il numero di Rivera e Roberto Baggio, sarà indossato da Lorenzo Insigne.

LA NAZIONALE DA’ I NUMERI

Una suggestione, anche se non è la prima volta per il fantasista del Napoli. Infine, la numero 16, finora sulla spalle di Daniele De Rossi, passa a un altro romano e romanista: la indosserà Lorenzo Pellegrini. Questo l’elenco completo: Donnarumma 22, Perin 12, Sirigu 1; Bonucci 19, Caldara 5. Criscito 4, D’Ambrosio 3, De Sciglio 2, Florenzi 24, Romagnoli 6, Rugani 15, Zappacosta 21; Baselli 26, Bonaventura 8, Cristante 23, Jorginho 14, Mandragora 27, Pellegrini 16; Balotelli 9, Belotti 11, Berardi 18, Chiesa 25, Insigne 10, Politano 17, Verdi 20, Zaza 7.

AMARCORD AZZURRO

Per Roberto Mancini, la panchina azzurra è la chiusura di un cerchio. Esattamente 40 anni fa, nel 1978, giocava la sua prima gara con l’Under 14, primo passo di una storia azzurra che, almeno da calciatore, gli ha regalato più dolori che gioie. Ma ora che è diventato Ct, il Mancio vede l’azzurro con una tonalità più intensa. “E’ stato davvero emozionante, ero un bambino – ha ricordato Mancini – Arrivare a Coverciano e vedere le foto di squadre e giocatori del passato era stato davvero di grande impatto”.

L’ESPERIENZA IN NAZIONALE

Cinque anni dopo, nell’84, l’esordio in azzurro a Toronto contro il Canada, subentrando al posto di Bruno Giordano. “Il debutto è la massima aspirazione per ogni giocatore – ha ricordato il ct – Sono riuscito ad arrivarci quando ero molto giovane, con Bearzot in panchina. Lo ringrazierò sempre. In quella squadra c’erano molti giocatori che avevano vinto il Mondiale di Spagna ’82: anche quella fu un’emozione straordinaria, un momento fantastico”.

MANCIO E I CONTI IN SOSPESO

Non lo dice apertamente, Mancini, ma quella della Nazionale è una ferita ancora aperta nella sua carriera da calciatore. L’ha vissuta, a singhiozzo, per 10 anni, fino al 1994, ma senza mai essere protagonista. “Ho fatto tutto il percorso azzurro, dalle giovanili alla Nazionale A – ha ricordato il ct – Siamo sempre andati vicini a vincere, Europei e Mondiali, ma non ci siamo mai riusciti per colpa dei rigori. Sperero che ora la storia si capovolga e che si riesca ad arrivare a vincere una grande competizione. Io ho ancora negli occhi i Mondiali del ’78, quelli dell’82, dove tra l’altro io figuravo nella lista dei 40 pre-convocati, e la nazionale del 1990. Mi piacerebbe regalare agli italiani emozioni come quelle”.

CAUTELA E 4-3-3

Nelle prove tecniche a Coverciano, Mancini ha provato in avanti Politano e Insigne esterni e Balotelli al centro: l’attaccante ha giocato l’ultima in azzurro nel giugno di 4 anni fa, contro l’Uruguay, al Mondiale in Brasile. Dovesse segnare domani, raggiungerebbe Rivera a quota 14 gol nella classifica dei marcatori azzurri. Sembra deciso anche il resto della formazione: Donnarumma tra i pali; Zappacosta, Bonucci, Romagnoli e Criscito in difesa; Florenzi, Jorginho e Pellegrini (o Cristante) a centrocampo.

CI SARA’ SPAZIO PER TUTTI

Ma tutti i convocati sono in rampa di lancio: il ct è stato chiaro da subito, schiererà tre Italie diverse contro Arabia, Francia (venerdì a Nizza) e Olanda (4 giugno a Torino) perché vuole conoscere e provare tutti. Perchè la rinascita è l’obiettivo ma il percorso è ancora lungo. Abbiamo bisogno di fiducia, di saper aspettare ragazzi che magari oggi sono ancora giovani – ha detto il ct – E c’è bisogno dell’aiuto di tutti: insieme possiamo riuscire a riportare la nazionale dove merita. Anche perchè se qui si faranno risultati questo si rifletterà su tutto il movimento calcistico”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome