Calcio Napoli, Hamsik brinda al suo undicesimo anno azzurro

No alla Cina per continuare il matrimonio azzurro

NAPOLI – Un brindisi ma senza champagne per Marek Hamsik. Meglio una birra, ovviamente bevuta direttamente dalla bottiglia. Perché, se brindi in spiaggia, rilassato su una sedia sdraio e in costume, i calici di cristallo sarebbero decisamente fuori posto. Cin cin in riva al mare: Hamsik, in vacanza nella sua Slovacchia, sorride. La foto sui social che lo ritrae insieme a un amico è un messaggio distensivo: all’orizzonte idealmente, c’è ancora e solo il Napoli. La Cina è decisamente lontana.

CAPITAN FEDELISSIMO

Brinda, Hamsik, è c’è un motivo. Undici anni in azzurro, una vita. Arrivò da Brescia, ragazzino con la cresta alta e la faccia sbarazzina, il 28 giugno 2007. Era un altro Napoli, appena tornato in serie A e avviato a un lungo apprendistato. Hamsik e la squadra sono cresciuti insieme, un percorso parallelo. Insieme hanno sofferto e hanno vinto (due Coppe Italia, una Supercoppa italiana), hanno riscritto record (miglior marcatore di tutti i tempi con 120 gol, terzo assoluto per presenze a quota 501), incantato mezza Europa. Un percorso sportivo ma anche di vita: Marek è diventato uomo e padre, ha ‘sposato’ la squadra e la città. Un matrimonio destinato a durare.

CINA AZZURRA

La domanda è rimbalzata tra i tifosi sino all’altro giorno: ma davvero Hamsik va in Cina? In effetti, l’ipotesi è stata concreta. Allettanti le offerte economiche dall’Oriente, oltre 10 milioni di euro a stagione per tre anni, una polizza che vale una vecchiaia dorata. Ci ha pensato, il capitano, e per un momento ha considerato il suo ciclo napoletano terminato. Ha chiamato Aurelio De Laurentiis: “Presidente, voglio andare, lasciami libero”. La risposta però è stata raggelante: “Si può fare, ma servono 30 milioni”. Una cifra che nessuno dei club cinesi che si sono interessati a Marek ha mai messo realmente sul tavolo del Napoli.

ARRIVA CARLETTO

Nel frattempo, arriva la telefonata di Ancelotti. Rassicura il capitano: nel suo Napoli sarà un giocatore importante. Magari in un ruolo diverso, più arretrato, ma sempre decisivo. Undici anni in azzurro e il dodicesimo dietro l’angolo. Cin Cin capitano, la Cina è lontano. E il Napoli si tiene stretto il suo capitano.

 

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