Calcio, Sibilia: “La Serie A vuole giocare, realistico pensare a inizio giugno”

"Stagione chiusa per i dilettanti? In questo momento dobbiamo fare il punto della situazione rispetto a ciò che è accaduto ieri con il Ministro Spadafora".

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – “Stagione chiusa per i dilettanti? In questo momento dobbiamo fare il punto della situazione rispetto a ciò che è accaduto ieri con il Ministro Spadafora. Si è discusso del documento sanitario che riguarda la Serie A, è un protocollo molto restrittivo, di difficile applicazione per le categorie professionistiche più basse. Per i dilettanti, il Ministro ha detto che vanno presi in considerazioni, ma i numeri sono ancora importanti e c’è bisogno di un’ulteriore riflessione. Si sta discutendo per capire quando iniziare gli allenamenti, ma su questo versante la discussione verte anche per quando ci sarà la ripresa dei campionati. Per quanto riguarda la LND siamo in trepidante attesa per avere qualche notizia sulla conclusione dei campionati, anche per l’Eccellenza”. Così Cosimo Sibilia, presidente LND e vice presidente FIGC, a ‘Punto Nuovo Sport Show’ su Radio Punto Nuovo.

Il problema

“Il Ministro Spadafora ha detto che hanno necessità di valutare i numeri della LND e che tra qualche giorno ci avrebbero fatto sapere con un eventuale nuovo protocollo che noi possiamo attuare. Fin quando ci sarà anche l’ultima possibilità di giocare, cercherò di perseguirla. Dobbiamo cercare di far dare l’ultima parola al rettangolo di gioco, ma se il protocollo è quello di Serie A, noi non abbiamo le loro capacità. E’ giusto fare tutti gli sforzi per cercare di raggiungere l’obiettivo. Dobbiamo anche capire come va a finire, i tempi li detta il Covid-19, non possiamo ipotizzare quello che accadrà tra 20 giorni, ma sono valutazioni che vanno fatte col tempo. Al momento la LND attende l’autorità governativa per un contributo concreto a quella che è la nostra ripresa della attività. Le Serie minori sono lo specchio del Paese, quando riprenderanno tutti, vorrà dire che l’Italia ha superato il problema”, ha aggiunto. “Il calcio di base è sì, un movimento sportivo, ma è anche aggregazione e vorremmo sottolinearlo. L’aiuto vero deve provenire dalle autorità governative che possono dare un contributo. In caso di non ripartenza? Non ci siamo ancora posti il problema, anche se ognuno di noi fa delle valutazioni. Posso dire che ci sarà un tavolo con ogni presidente e toccherà a me fare una sintesi del tavolo. La LND è per la ripresa dei campionati, con le dovute precauzioni e le massime misure di sicurezza sanitarie. Ieri il professore Zeppilli e gli altri professionisti ci hanno detto che il rischio 0 non esiste, ma è ovvio. Altrimenti bisogna aspettare il vaccino e poi ricominciare, ma se ne parlerebbe tra almeno un anno. Evoluzione del calcio? Secondo me la Serie A nel momento in cui fa un documento unanime non chiede solo la data d’inizio degli allenamenti, ma anche quando si ricomincia a giocare. 4-11-18 vanno bene per la ripresa degli allenamenti, ma la questione determinante è quando cominciare a scendere in campo. La Serie A deve ricominciare a giocare anche perché deve produrre dal punto di vista del prodotto, quindi vendere e aiutare l’economia. Cominciare ad inizio Giugno? E’ un’ipotesi vicino alla realtà. Soldi in più alla LND? E’ uno dei motivi per cui la Serie A sta discutendo. Dobbiamo avere questa solidarietà perché in questo momento ne abbiamo necessità. Ho chiesto che la legge Melandri – che dà fondi alla Federcalcio – possano andare anche in parte sull’attività di base LND: anche questo potrebbe essere un segnale”, ha concluso.

LaPresse

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