Caltanissetta, ospizio lager: maltrattamenti e abusi sessuali

Nel nisseno sono state arrestate tre persone e interdette altre due per violenza sessuale, maltrattamenti, abbandono di incapaci, esercizio abusivo della professione di infermiere, sequestrata anche la struttura 'lager' per disabili psichici e quote societarie.

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ROMA – Nel nisseno sono state arrestate tre persone e interdette altre due per violenza sessuale, maltrattamenti, abbandono di incapaci, esercizio abusivo della professione di infermiere, sequestrata anche la struttura ‘lager’ per disabili psichici e quote societarie. I Carabinieri del Gruppo Tutela della Salute di Napoli, con la collaborazione dei militari del Comando Provinciale Carabinieri di Caltanissetta, stanno eseguendo cinque ordinanze cautelari personali, emesse dal Gip presso il Tribunale di Caltanissetta su richiesta della locale Procura, nei confronti di titolari e dipendenti di una struttura socio assistenziale per disabili psichici, posta sotto sequestro sempre su disposizione dell’A.G. I destinatari del provvedimento, uno in carcere, due ai domiciliari e due interdetti dalla professione per un anno, sono indagati, a vario titolo, di violenza sessuale aggravata, maltrattamenti, abbandono di incapaci ed esercizio abusivo della professione di infermiere. Le indagini del Nas di Ragusa hanno documentato numerosi casi di violenze sessuali, percosse, malnutrizione, abbandono di incapaci e somministrazione abusiva di farmaci nella struttura ‘lager’ all’interno della quale erano ospitate nove persone affette da disabilità psichiche di varia gravità.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica nissena e condotte dal Nas di Ragusa con servizi di osservazione e pedinamento, ispezioni ed anche attraverso attività tecnica di intercettazione telefonica, ambientale audio/video, hanno permesso di disvelare la scellerata condotta degli indagati nelle due strutture “lager” all’interno delle quali erano ospitate nove persone affette da disabilità psichiche di varia gravità.

L’attività investigativa è scaturita da un controllo, eseguito nell’ambito di servizi disposti in campo nazionale dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma, d’intesa con il Ministero della Salute, finalizzati a monitorare la corretta gestione delle strutture socio – assistenziali dedicate ad ospitare le fasce più deboli della società, durante il quale sono state evidenziate gravi anomalie nella gestione delle due comunità, in relazione alle condizioni strutturali, igienico sanitarie, funzionali e organizzative che facevano dedurre la non appropriata assistenza sanitaria degli ospiti delle stesse. Successivamente, le investigazioni hanno permesso di scoprire numerosi casi di maltrattamento fisico nei confronti dei disabili mediante violente percosse (spesso utilizzando sedie o bastoni come oggetti contundenti) schiaffi e pugni.

I pazienti erano vessati con ingiurie, abbandonati, malnutriti e alimentati solamente con riso o con pane raffermo, ammollato in acqua o nel latte e recuperato dagli scarti dei panifici del luogo. Emblematico è un episodio dove uno degli ospiti, cieco, viene picchiato brutalmente dall’operatore, poiché colpevole di aver orinato al di fuori del water.

Raccapriccianti sono le immagini delle telecamere che riprendono l’operatore che conduce per mano il disabile, tra l’altro anche non vedente, lo fa sedere e poi si accanisce sulla mano destra dello stesso applicando una leva sulle dita dell’anziano, facendolo inginocchiare. In tale contesto, le telecamere hanno anche svelato diversi casi di violenza sessuale, da parte di uno solo degli indagati, nei confronti di una anziana ospite non in grado di autodeterminarsi. Quest’ultimo si è reso, altresì, responsabile di abbandono di incapaci e di esercizio abusivo della professione infermieristica, per aver somministrato, benché sprovvisto di specifico titolo professionale, medicinali agli ospiti a lui affidati.

(LaPresse)

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