Canada, si dimette la ministra della Giustizia: bufera sul governo Trudeau

Il premier ha detto di non comprendere "del tutto perché abbia preso questa decisione incompatibile con le conversazioni avute nel corso degli ultimi giorni"

(Photo by Lars Hagberg / AFP)

OTTAWA– “Sono sorpreso e deluso dalla sua decisione, perché se aveva l’impressione che il governo non avesse fatto bene il proprio lavoro, non avesse rispettato le regole, aveva la possibilità di venire a parlarmene in autunno, cosa che non ha fatto”. Così il premier canadese, Justin Trudeau, ha reagito alle dimissioni della ormai ex ministra della Giustizia, Jody Wilson-Raybould.

Il governo Trudeau è nell’occhio del ciclone

Il governo è nella bufera per l’accusa di aver interferito per evitare un processo alla società SNC-Lavalin, coinvolta in uno scandalo di corruzione in Libia. Trudeau, che ha parlato a Winnipeg, nega fermamente che il suo governo abbia tentato di interferire sulle prerogative della titolare della Giustizia.

Il governo avrebbe esercitato pressioni sulla ministra, in gioco un accordo amichevole con la SNC-Lavalin

Ha detto di non comprendere “del tutto perché abbia preso questa decisione”, “incompatibile con le conversazioni” avute con lei “nel corso degli ultimi giorni”. Citando fonti anonime, il giornale Globe and Mail giovedì scorso ha riferito che il governo di Trudeau avrebbe chiesto a Wilson-Raybould di intervenire nel dossier, in modo che la procura concludesse con SNC-Lavalin un accordo amichevole.

Così, in cambio di un risarcimento, sarebbero cadute le accuse penali per evitare un lungo e costoso processo. La polizia canadese aveva presentato nel 2015 accuse formali contro la società madre SNC-Lavalin e filiali per “corruzione di agenti pubblici stranieri” e “frode”. In inchieste distinte sono anche accusati singoli ex dirigenti.

Tra pochi mesi si terranno le elezioni legislative in Canada

Secondo Globe and Mail, l’allora ministra aveva “ignorato” le richieste del governo, costandole il posto: a metà gennaio era stata retrocessa al ministero degli Ex combattenti. Le rivelazioni hanno avuto l’effetto di una bomba politica, a pochi mesi dalle elezioni legislative il cui esito è incerto.

La SNC-Lavalin è al centro di un’inchiesta per corruzione

Lunedì un’inchiesta ufficiale è stata affidata al Commissario sull’etica, alto funzionario indipendente. Il gigante canadese SNC-Lavalin è al centro di una vasta inchiesta della polizia federale canadese, accusata di aver versato tangenti per 48 milioni di dollari a responsabili libici, al tempo di Muammar Gheddafi.

(LaPresse/AFP)

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