Caporalato, Usb a Di Maio: “Basta con la schiavitù nei campi”

Il 3 settembre scorso l'Unione sindacale di base si era confrontata con il governo a Foggia durante la prima riunione del tavolo interministeriale sul lavoro agricolo, chiesto a lungo e a gran voce da Usb.

Foto Donato Fasano - LaPresse

MILANO – Il 3 settembre scorso l’Unione sindacale di base si era confrontata con il governo a Foggia durante la prima riunione del tavolo interministeriale sul lavoro agricolo, chiesto a lungo e a gran voce da Usb. Lo sottolinea una nota del Coordinamento lavoro agricolo del sindacato di base commentando gli arresti di Latina. “Si era parlato dell’importanza di costruire un intervento articolato su tutta la filiera agricola e della necessità di rafforzare i centri per l’impiego. Questi unici strumenti reali ed efficaci contro il sistema marcio dell’intermediazione agricola. Da allora nulla più è accaduto. In compenso lo sfruttamento e la schiavizzazione dei lavoratori dilagano ovunque e i sei arresti di questa mattina a Sezze stanno lì a dimostrarlo. Di qualità c’è solo la rete che ha ideato un sistema efficientissimo per lo sfruttamento di centinaia di braccianti. Questi soprattutto migranti che si dannavano l’anima e il corpo nei campi di tutta la regione per la miseria di 4 euro l’ora, anche per più di 12 ore al giorno”.
 
La richiesta

L’Usb chiede un incontro al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, per far ripartire il tavolo interministeriale ed evitare che simili episodi continuino a ripetersi. “Il fatto che tra gli arrestati ci siano un ispettore del lavoro e il segretario provinciale di Latina della Fai Cisl rende tutto ancora più raccapricciante. Questo perché chi aveva il compito preciso della tutela dei lavoratori, lucrava invece sulla pelle dei non garantiti. Ciò con battute che riportano alla memoria gli speculatori del terremoto. ‘A Babbo Natale ho chiesto 4.000 disoccupazioni e un gatto’ è parente stretto di ‘Io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto'”. È ora di stroncare definitivamente sfruttamento e malaffare, è tempo di espellere dalla vita di questo Paese il caporalato”.

LaPresse

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