Carceri, Antigone: + 6000 detenuti in 2 anni, ma il 34% attende la sentenza

Le carceri italiane sono sovraffollate al punto da ledere in molti casi i diritti fondamentali delle persone detenute: in due anni la popolazione carceraria è cresciuta di 6000 unità.

Roma (LaPresse) – Le carceri italiane sono sovraffollate al punto da ledere in molti casi i diritti fondamentali delle persone detenute: in due anni la popolazione carceraria è cresciuta di 6000 unità. Ogni detenuto costa allo stato 137 euro al giorno, ma uno su tre è in cella pur attendendo ancora una condanna definitiva. È un quadro di poche luci e tante ombre quello che emerge dai dati diffusi dall’associazione Antigone sulla condizioni degli istituti penitenziari italiani Il numero di detenuti, secondo il dossier 2018, è cresciuto di 6069 unità in 27 mesi: il carcere di Larino in Molise, è il più affollato, con una capienza di 107 posti letto, ospita 217 detenuti. Seguono, nella non lusinghiera classifica, tre carceri della Lombardia: Como, Brescia e Lodi.

Sovraffollamento nelle carceri Lombarde

Sovraffollamento e scarso supporto psicologico contribuiscono al drammatico numero di suicidi in cella: 52 in un anno, mentre 1.135 sono i tentativi di suicidio. Sono 70 i bambini, sotto i tre anni, conviventi con madri detenute. Rispetto ai 50 rilevati l’anno precedente, spesso in strutture non attrezzate alle loro esigenze più elementari.  Nonostante l’aumento consistente dei detenuti, cala il numero di stranieri in carcere: 2000 in meno rispetto a dieci anni fa, anche se il numero di stranieri residenti in Italia nello stesso lasso di tempo è notevolmente cresciuto.

Gli stranieri sono il 37,7% del totale dei detenuti in attesa del primo giudizio. L’Italia è il quinto paese dell’Unione Europea con il più alto tasso di detenuti in custodia cautelare. Nel 2017 i detenuti ancora in attesa di sentenza definitiva erano il 34,4%, mentre la media europea è del 22%.

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