Carceri, mille detenuti oltre il limite

Sforata la capienza massima, regna il degrado. In un anno 155 tentativi di suicidio

NAPOLI – Mille detenuti in più di quanti ce ne potrebbero stare, strutture fatiscenti, violenze e inchieste, oltre all’incubo del Covid affrontato da una prospettiva ancora più cupa e pericolosa. E’ la drammatica fotografia dei penitenziari campani ‘scattata’ ieri dal garante regionale dei detenuti, Samuele Ciambriello, in occasione della presentazione del rapporto annuale sullo stato degli istituti di pena. Alla fine del 2021, in Campania i detenuti erano 2674, 322 in più rispetto all’anno prima. Quasi un terzo, il 32% è ancora in attesa di giudizio, mentre il 65% sta scontando una pena definitiva, arrivata dopo i canonici tre gradi di giudizio. Il restante 3% accede alla semilibertà. Gli effetti del sovraffollamento? Ciambriello ha rivelato che lo scorso anno sono stati 1189 gli atti di autolesionismo, 829 gli scioperi della fame o della sete, 3425 le infrazioni disciplinari, 6 i suicidi e 155 i tentativi di togliersi la vita. E bisogna dire grazie a chi lavora nelle carceri, ogni giorno, perché poteva essere una vera e propria strage. “Fondamentale il pronto intervento degli agenti di polizia penitenziaria nel salvare vite. I suicidi che purtroppo si sono verificati hanno riguardato per lo più detenuti giovani in attesa di giudizio. Ho sempre ritenuto di fondamentale importanza il dialogo tra il Garante e le amministrazioni. Il nostro obiettivo è la tutela dei diritti dei detenuti che perseguiamo attraverso progettualità, accordi, protocolli d’intesa, convenzioni con realtà presenti sul territorio che migliorano l’esecuzione penale con l’intento di favorire l’inclusione e il reinserimento sociale delle persone detenute”. E poi c’è il Covid, resta un 10% di non vaccinati. I detenuti risultati positivi al virus sono stati 200 di cui 30 con sintomi, 4 i ricoveri esterni. Solo a Poggioreale. Nel carcere di Secondigliano 3mila tamponi, 193 detenuti positivi, 5 visite in ospedale. Situazione drammatica anche per quanto riguarda i minori. “In tutta Italia l’anno scorso sono stati 13.611 i ragazzi presi in carico dalla giustizia minorile. Di questi 6.569 solo in Campania, il 47,6% del totale”, ha spiegato Ciambriello. Carcerati che hanno anche un buon livello di istruzione, con ben 51 studenti universitari solo a Secondigliano, nella regione che ha il maggior numero di diplomati tra la popolazione che vive in penitenziario, nonostante i 291 detenuti senza alcun titolo di studio. “E’ evidente che molti minori del nostro territorio passano dal disagio alla devianza e poi alla microcriminalità. Mi chiedo che cosa fanno le istituzioni ai vari livelli?”, ha aggiunto il garante. Circa 150 i ragazzi che hanno varcato ultimamente i cancelli delle carceri minorili. Troppi, sempre troppi. E, infine, c’è la piaga delle Rems, le strutture ideate per sostituire i vecchi ospedali psichiatrici, che in Campania praticamente non si vedono. Sul tema è intervenuto il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero: “Mi farò promotore di una proposta di legge per migliorare il numero delle Rems che sarebbero dovute essere una per provincia, mentre su tutto il territorio regionale ne sono attive soltanto due. I numeri presentati oggi ci dicono che dobbiamo affrontare il tema con maggiore risolutezza”.

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