Carige, il Fitd non decide su Apollo. Maccarone spera nell’estate

A questo punto le banche potrebbero cercare strade alternative

Foto Gian Mattia D'Alberto/LaPresse

MILANO – Si dice “ottimista” il presidente del Fondo interbancario per la tutela dei depositi, Salvatore Maccarone, al termine della tre ore di riunione del consiglio del Fondo in cui si è discussa la proposta arrivata, secondo i rumors, dagli americani di Apollo Global Management per salvare Banca Carige.

Banca Carige, arriva la proposta degli americani di Apollo

La proposta “verrà esaminata da un prossimo consiglio, che non è stato ancora convocato”, taglia corto all’uscita Maccarone. Senza confermare che a bussare alla porta sia stato proprio Apollo. “Lo dite voi – risponde ai cronisti -, noi non abbiamo un nome ma un’ipotesi che va sviluppata: la valuteremo, ma non siamo ancora in grado di decidere”. Maccarone non risponde sugli umori degli istituti di credito, che per puntellare Carige hanno già sottoscritto un bond da 318,2 milioni di euro, che sarebbe convertito in azioni nell’ottica di un intervento. E ora si troverebbero per le mani un’offerta a forte sconto rispetto a quella avanzata e poi ritirata da Blackrock.

I possibili scenari

Se con l’offerta precedente, infatti, le banche attraverso il Fitd sarebbero salite al 43%, ora rischiano di ritrovarsi con il 51% o più. “La ricapitalizzazione e la conversione integrale – spiega Maccarone – porterebbero a una partecipazione consistente, e potrebbe accadere (di salire al 51%, ndr). Questo crea problemi, che abbiamo già esaminato altre volte”. Se l’aumento di capitale con Blackrock era da 720 milioni di euro, secondo indiscrezioni di stampa quello con Apollo si fermerebbe a 450-500 milioni. Di cui appena 120-130 milioni messi da Apollo e 40 milioni da Malacalza Investimenti, per il momento primo socio ma con le mani legate dalla gestione commissariale.

Le valutazioni del Fitd

A questo punto le banche potrebbero cercare strade alternative, anche perché se è vero, come dice Maccarone, che “la banca non ha problemi” e “ha una liquidità elevata”, è altrettanto necessario accelerare per portare sul tavolo della vigilanza della Bce una proposta credibile per l’istituto ligure. “Le scadenze sono quelle teoriche contrassegnate dalla Bce, la mia impressione è che prima dell’estate qualcosa debba venir fuori”, dichiara Maccarone. Il Fitd sta valutando se ‘traslocare’ il bond dal proprio Schema volontario allo Schema obbligatorio. Dopo che la sentenza del tribunale Ue sul salvataggio di Tercas ne ha di nuovo ampliato i margini d’azione.

La proposta di Apollo

Al di là della proposta di Apollo, questa formula con lo strumento obbligatorio permetterebbe di non passare per assemblee, quindi una governance più snella. Oltre che di creare un vero e proprio ‘paracadute di sistema’, in quanto al secondo Schema partecipano più banche che al primo. In questo modo, evidenzia Maccarone, il Fitd potrebbe gestire un’operazione “più complessa”. Non si può escludere, infatti, di fronte a proposte deludenti in arrivo dal mercato, un futuro intervento diretto degli istituti italiani, con o senza lo Stato come partner. “Stiamo esaminando una serie di implicazioni”, ammette Maccarone senza tuttavia fornire ulteriori dettagli.

(LaPresse/di Lorenzo Allegrini)

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