Caserta. Caro-energia, lo stipendio non basta

Nel 2020 il prezzo annuale medio per ogni nucleo è arrivato a 1.542 euro ma al Sud i lavoratori sono già con l’acqua alla gola

CASERTA – “Quest’anno siamo arrivati a spendere quasi cinquecento euro per le bollette a fronte di uno stipendio di poco più di mille euro: ormai persino pagare le bollette è diventata un ‘impresa’ dove, anche lavorando, si rimane sempre in condizioni di povertà”: acqua alla gola e spalle al muro per i casertani che si ritrovano, a causa degli aumenti su benzina, gas ed elettricità, a dover fare i conti con la vera e propria crisi energetica che sta schiacciando le famiglie.

I dati che arrivano dall’Istat non sono per nulla confortanti. Nel 202 le famiglie italiane hanno speso complessivamente 36miliardi di euro per i consumi energetici dell’abitazione in cui vivono. La spesa media, per ogni famiglia, ammonta a 1.411 euro. Una cifra molto più alta rispetto alle retribuzioni medie che è possibile trovare a Caserta e provincia. La cifra, tuttavia, è ben più alta nel Settentrione, dove arriva anche a 1.542 euro. Al Sud, dove si guarda al risparmio, è di circa 1.385 euro. “L’ultima bolletta è stata una mazzata – sono le parole di Rita Capasso – Ci siamo ritrovati a pagare quasi il triplo rispetto a quanto spendevamo l’anno scorso eppure abbiamo acceso i riscaldamenti pochissimo, solo nelle ultime serate fredde. Ormai persino stare al caldo è diventato un lusso. Arriveremo a bruciare i mobili nel camino, come avveniva nei tempi antichi, per scaldarci un poco. Viviamo con due pensioni che a stento ci consentono di arrivare a fine mese ma ogni giorno che passa la situazione si fa più grave. Noi anziani veniamo lasciati indietro”. Quelle del Meridione si ritrovano in condizioni anche peggiori rispetto al resto d’Italia. Non tanto per il totale da pagare, che risulta maggiore tanto più aumenta il reddito pro-capite, quanto per la ‘povertà’ diffusa nelle regioni del Sud. Dove gli stipendi sono bassi e spesso arrivano anche in ritardo. Precari, sottopagati e sottoccupati: situazioni che, in provincia di Caserta, sono fin troppo diffuse.

A peggiorare la situazione già difficile in cui si trovavano le famiglie in difficoltà economiche è stata la pandemia. E’ del 41,8% la percentuale di famiglie che, nel periodo in cui ha imperversato il Covid-19, hanno rilevato un aumento della spesa riguardante l’energia. “Ci siamo ritrovati imprigionati in casa, riscaldamento accesso d’inverno e aria condizionata d’estate – a parlare è Antonio Pascarella – A peggiorare la situazione il fatto che in poco tempo è aumentato il prezzo sia dell’elettricità che del gas. Oggi si parla di come sia stata la guerra ad aver fatto salire la spesa per l’energia ma è una situazione che si vedeva già da mesi. La benzina aumenta costantemente da più di vent’anni e basta vedere i prezzi al listino per capire che qualcosa non va, che c’è qualcuno che sta speculando su questa situazione”. A trovarsi con l’acqua alla gola non sono soltanto le famiglie ma anche gli esercizi commerciali. “Le persone, dopo la pandemia, sono tornate ad uscire, ma non poi così tanto – a parlare è Giuseppe Romano – Anche per le famiglie sono arrivati gli aumenti e oggi si bada al risparmio. La situazione sta migliorando, almeno dal punto di vista del movimento, ma non di molto. Se prima le persone arrivavano a spendere anche cento euro al mese oggi, tra bollette e altri rincari, spendono la metà”.

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