Caserta e il Pnrr, tempi stretti e incubo flop

Il sindaco di Caserta, Carlo Marino

CASERTA – La decisione assunta dalla giunta comunale di affidarsi alla Guardia di Finanza per la delicata gestione del Pnrr è una decisione che ha un primo valore, politico. Il valore politico sta nell’aver spuntato un’arma dalle mani dell’opposizione che sul Pnrr aveva annunciato battaglia e che propose senza successo, mesi fa, una commissione consiliare speciale per seguire la questione. Al di là della politica, però, la decisione di stipulare una convenzione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, replicando un modello fino ad oggi limitato solo alle vaste aree metropolitane, ha l’obiettivo di blindare i finanziamenti del governo affidando il controllo delle ‘carte’, la fase più delicata e dove è più facile che si possa impantanare tutto, direttamente alle fiamme gialle. Un modello che potrebbe essere replicato anche negli altri capoluoghi di provincia meno popolati.

Le scadenze

Ai finanzieri anche il compito di verificare la rendicontazione della spesa, altro passaggio fondamentale tra le procedure stabilite dall’esecutivo nazionale. I tempi, per l’amministrazione comunale, restano stretti: entro il 31 dicembre andrà chiusa la fase di progettazione ed entro marzo prossimo andranno aggiudicate tutte le gare ad evidenza pubblica. Per tutto il resto il Pnrr continua ad essere un vero e proprio ‘porto delle nebbie’. L’unica cosa certa è l’ambizione dell’amministrazione comunale di portare a casa tra i 100 e i 150 milioni di euro di finanziamenti per i progetti presentati. E qui sorge il problema di capire quanti sono e devono ancora essere presentati e quanti hanno ottenuto già il finanziamento del Governo.

Pioggia di fondi

L’amministrazione a più riprese ha parlato di 17 progetti da 20 milioni di euro per la rigenerazione urbana, 15 milioni per il programma ‘qualità dell’abitare’, 10 milioni per parco primavera, 20 milioni per le scuole, 3 milioni di euro per la transizione digitale, 10 milioni per parco Schiavone, 3 milioni per le politiche sociali, tra i 40 e 50 milioni per progetti ambientali. A questi vanno aggiunti i soldi che il Comune vorrebbe incamerare per verde, giardini e progetti legati alla sanità. Cifre astronomiche per un capoluogo stremato da due dissesti che per ora non trovano riscontro nella produzione di atti amministrativi esposta in evidenza all’albo pretorio dell’ente.

Le proposte progettuali

Qui figurano i primi incarichi per il recupero dell’immobile B1 del Parco Primavera, e quelli per la missione 5 ‘Inclusione e coesione’. Così come risultano 4 proposte progettuali presentate al Governo: una con la Fondazione Patrizia Nidoli Onlus per misure di inclusione sociale; uno relativo alla rimozione delle barriere architettoniche fisiche e sensoriali dai luoghi di cultura; un progetto per i lavori al teatro comunale; e uno per la realizzazione di un centro antiviolenza.

Bocciatura sulle scuole

A marzo scorso la notizia della bocciatura da 23 milioni di euro per gli interventi programmati per le scuole. Bocciatura a cui seguì l’annuncio, da parte dell’assessore ai Lavori Pubblici Massimiliano Marzo (nel tondo) di ricorsi per riottenere quello che era stato giudicato ‘maltolto’. Si parlò di errori burocratici ma, da allora, non c’è stata nessuna novità sul tema comunicata da palazzo Castropignano. Insomma malgrado le previsioni e le attese quello che finora sembra esserci sul piatto sembra un po’ poco per l’ottimismo diffuso nell’ultimo anno. A riportare un po’ di luce nel porto delle nebbie del Pnrr dovrà essere il primo cittadino Carlo Marino che, magari già a fine novembre, quando i ‘giochi’ saranno ormai chiusi, avrà il compito di spiegare a stampa e casertani quello che è stato realizzato in questi mesi.

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