Spari nella roccaforte del clan De Micco, paura al Lotto 10

NAPOLI – Alta tensione nel quartiere Ponticelli. I gruppi di fuoco tornano a sparare. Soffiano venti di guerra nelle palazzine popolari.
Ieri notte all’una in punto i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Poggioreale sono intervenuti d’urgenza in via Scarpetta, all’angolo con via Provinciale Botteghelle di Portici, per una segnalazione di esplosione di colpi d’arma da fuoco. Pare che poco prima ignoti avessero esploso in aria alcuni proiettili, per poi fuggire. Sono stati ascoltati i residenti. Gli abitanti avevano lanciato l’allarme alla sala operativa per “colpi d’arma da fuoco in strada”. Poi i rilievi degli esperti dell’Arma.

I bossoli in strada

Rinvenuti e sequestrati sul manto stradale due bossoli calibro 9×21. Erano stati esplosi pochi minuti prima. Al momento – spiegano le forze dell’ordine – non si registrano feriti, né tantomeno danni a cose. Ma le indagini sono tuttora in corso e non si esclude nulla. I carabinieri hanno effettuato controlli negli ospedali più vicini: non ci sono feriti da arma da fuoco. Sembra una ‘stesa’. Però nessuno sa dire cosa sia successo in via Scarpetta. Non ci sono testimoni. Ma gli inquirenti una traccia ce l’hanno: qui ci sono quattro telecamere di sorveglianza, che potrebbero aver ripreso l’assalto a colpi di pistola.

Le indagini

Accertamenti in corso da parte dei militari dell’Arma, che hanno requisito le registrazioni. C’è più di un elemento sul tavolo della Procura. Un mese fa in via Molino Salluzzo (vicino via Scarpetta) un killer in moto sparò una raffica di proiettili contro un gruppo dei De Micco-De Martino, che parlava davanti a due auto in sosta. Le macchine furono crivellate di pallottole, ma tutti (pare) riuscirono a salvarsi, scavalcando a piè pari le vetture. Tra questi c’era il figlio di un boss dei ‘Bodo’. Non è chiaro se fosse lui l’obiettivo dell’agguato. Di certo è stato un affronto. Un volume di fuoco da primo fronte bellico.

Il precedente

Qui il 30 marzo 2020 era già successo qualcosa di simile. E’ il lotto 10: una zona controllata dai De Micco-De Martino XX. Alcuni ‘colonnelli’ abitano proprio in queste palazzine. E gli inquirenti sospettano un messaggio intimidatorio per i ‘Bodo’.
Nelle ultime settimane il rione è diventato una polveriera. Al Lotto 10 ad agosto fu ferito a colpi di pistola Davide Tomi. Era il 21 agosto, quando il 25enne fu soccorso dai passanti e trasportato all’ospedale Villa Betania. Fu aggredito in via Scarpetta da un uomo con il passamontagna. Ferito alle gambe.

Gli occhi elettronici

Oggi quattro telecamere monitorano questa zona. Ma non basta. Gli ‘occhi elettronici’ osservano il tratto di via provinciale Botteghelle di Portici all’altezza di via Scarpetta: è l’ingresso alle palazzine popolari. Qui la sera succede di tutto. Solo chi ci abita, può sapere.
Le forze dell’ordine sanno che non sempre i residenti segnalano e denunciano. A Ponticelli da mesi c’è una guerra di camorra: da una parte i De Micco- De Martino XX e dall’altra i De Luca Bossa-Minichini, che provano a ribaltare la situazione, dopo l’arresto di Marco De Micco. Ci provano in tutti i modi, ma le reazioni sono rabbiose. Non solo. Il clan del Lotto 0 rischia di spaccarsi. Un gruppo di fedelissimi (ragazzi di Volla, già sul libro paga della cosca) sta tentando la scissione dai vertici di Ponticelli. Stando alle ultime informative della questura, la situazione è incandescente.

La scia di terrore

Stese e bombe sono le ‘armi’ usate dalla cosche per avanzare sullo scacchiere criminale. Intanto polizia e carabinieri hanno intensificato i pattugliamenti a caccia degli arsenali. Sempre più spesso gli agenti e i militari sequestrano vere ‘polveriere’ nelle palazzine di edilizia popolare. Segno che le paranze ora sono ai ferri corti. E tutto può succedere. Lo raccontano i fatti di cronaca nelle ultime ore. Il quartiere Ponticelli è diventato una trincea a cielo aperto.

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