Caserta, emergenza violenza: due donne picchiate in meno di 48 ore

Caserta, emergenza violenza: due donne picchiate in meno di 48 ore
Caserta, emergenza violenza: due donne picchiate in meno di 48 ore

CASERTA – Aggredita in pieno giorno nel cuore della città a scopo di rapina, poche ore dopo che un’altra ragazza era stata picchiata da un gruppo di teppiste. Il fenomeno della violenza sulle donne è preoccupante. E ora va a sommarsi a quello della escalation di episodi criminali tra i giovanissimi. Due episodi, differenti eppure simili, quelli avvenuti nell’arco di meno di 48 ore. Nel primo una donna è finita nel mirino dei banditi nella centralissima piazza Vanvitelli. Tutto è avvenuto poco dopo le due del pomeriggio quando la vittima è stata strattonata e spinta a terra. Neppure la presenza della questura e della prefettura, a poche decine di metri, ha dissuaso il malintenzionato dal tentare la rapina. Nessun timore. D’altra parte basta uno sguardo alla piazza per capire come, ormai, il rispetto della legge e delle istituzioni sia un ‘optional’: le auto lasciate in divieto, proprio davanti ai due palazzi istituzionali, la dicono lunga su quale sia l’idea che molti cittadini hanno di legge ed ordine. Il secondo caso è avvenuto poche ore prima, durante uno dei tanti episodi di ‘movida violenta’. Una ragazzina stava passeggiando in una delle stradine del centro storico, quando è stata circondata e malmenata da un gruppo di giovani teppiste, tutte sue coetanee. “Il problema sta sfuggendo al controllo – sono le parole di Rosanna Di Costanzo del comitato  Vivibilità Cittadina Caserta – Abbiamo raccolto i dati ufficiali e abbiamo notato che negli ultimi anni le aggressioni giovanili sono più che triplicate. Grazie all’impegno del colonnello Paglia abbiamo notato una massiccia presenza di forze dell’ordine. Il problema è che, più andiamo avanti verso la bella stagione, maggiore sarà la folla in strada e quindi la presenza di balordi e malintenzionati. Proprio per questo abbiamo chiesto la presenza dei militari. Il prefetto, però, non sembra essere convinto che la città sia abbastanza turbolenta da richiedere un intervento eccezionale”. Gli episodi di violenza si susseguono giorno dopo giorno, aumentano, e i protagonisti, vittime e ‘carnefici’, sono sempre più giovani. Una sequenza di episodi che mette fortemente in allarme le associazioni che si battono contro la violenza sulle donne. “La situazione in provincia di Caserta è grave e la violenza nei confronti delle donne, in molte aree, è un fenomeno in espansione – sono le parole di Giuseppina Farina, presidente dell’associazione Noi Voci Di Donne – Una situazione che poi, durante il Covid, è ulteriormente peggiorata. Le donne vittime di violenza sono state costrette, a un convivenza forzata con i loro carnefici. Anche per quanto riguarda le aggressioni dei minorenni e il fenomeno delle baby gang, anche al femminile: i dati sono in crescita e il problema è sempre più diffuso. Noi abbiamo attivato dei percorsi di rieducazione ma nel nostro territorio sono pochi i centri in grado di assistere e seguire le vittime di violenza. Per contrastarlo bisogna attivare una rete, solida e stabile sul territorio, tra le associazioni e le istituzioni. E’ soltanto in questo modo che possiamo migliorare la sicurezza pubblica”.Fenomeni che interessano Caserta come il resto d’Italia. In maniera dilagante. Ma bisogna arginarli. E le istituzioni locali non possono restare a guardare.

“La sicurezza resta una chimera”

Le donne vengono prese di mira, sempre più spesso, vittime di una società che volta lo sguardo dall’altro lato: non ci sono dubbi su quale sia la percezione della sicurezza, a Caserta, da parte delle residenti del capoluogo. Le notti diventano sempre più pericolose e le ragazze, soprattutto le più giovani, non si sentono più al sicuro. “Allontanarsi dal gruppo è diventato pericoloso – sono le parole di Marianna NastiPurtroppo anche se la maggior parte dei giovani sono perbene, ci sono elementi che scendono con l’unico scopo di creare problemi. Ragazzi della nostra stessa età che escono la sera soltanto per ubriacarsi e litigare. Ci sono però anche gruppi di ragazze che cercano lo scontro. Non mo sento più troppo al sicuro a uscire il sabato sera”. L’insicurezza dilaga, non soltanto tra le adolescenti. I maggiori timori, anzi, sono quelli che covano le signore più anziane. Una condizione di fragilità estrema, la loro, che le espone spesso a furti, rapine e truffe. “Questa città sta andando in malora e noi anziani ne stiamo pagando le conseguenze – sono infatti le parole di Rosaria MancoNon voglio parlare come dicono che fanno gli anziani, ma è la verità. Ci sono giovani che restano ai margini della società, lasciati a loro stessi e che diventano dei delinquenti. Anche io sono rimasta vittima di un episodio alcuni mesi fa. Alcuni vandali erano venuti nella villa comunale, perché volevano danneggiare i giardini. Ci hanno minacciato e siamo dovute scappare via”. Se per alcune donne il timore è una questione personale per le mamme la paura è doppia. “Come faccio a far uscire mia figlia da sola la sera? – è il quesito che si pone Rossella MancoHa sedici anni e non posso tenerla rinchiusa in casa. Le ragazze devono avere la loro possibilità di scoprire il mondo e crescere. Devo confessare, però, che se non esce con un gruppo di amici non mi sento al sicuro. Ci sono troppi balordi in strada e purtroppo, quando poi succede qualcosa di spiacevole, diventa troppo tardi per intervenire”. La microcriminalità e la violenza da strada iniziano a diffondersi sempre più velocemente a Caserta. Una volta considerata un ‘gioiellino’ da chi, venendo dal Napoletano, si stabiliva qui. Oggi città turbolenta, sconvolta dalla violenza.

I dati: in Campania un episodio ogni tre giorni

In Italia 130 omicidi su 300 vedono come vittime le donne, con decine di casi di violenza al giorno e in Campania la situazione è anche peggio: sono drammatici i dati che riguardano la violenza, nei riguardi delle donne, come emerge in Campania e in provincia di Caserta. I casi di violenza di genere che non sfociano in omicidi sono ancora più diffusi, e ancora poco denunciati. In Campania se ne calcola uno ogni 2,90 giorni. La violenza domestica finisce così per essere una violenza invisibile: non se ne parla, non arriva nei tribunali, non consente di prevenire tragedie più grandi. A peggiorare il fatto che, le aggressioni giovanili, sono più che triplicate in pochi anni. Un’ondata di disagio e violenza che non sembra sul punto di arrestarsi.

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