Politiche, Napoli e Caserta spine di Pd e 5S

Foto Fabio Frustaci / LaPresse / POOL Ansa Nella foto: Roberto Fico

NAPOLI (Anastasia Leonardo) Prove di intesa tra Movimento 5 Stelle e Pd per rafforzare l’alleanza in vista delle Politiche dell’anno prossimo. Subito dopo le Amministrative si inizierà a lavorare alle candidature condivise per i collegi uninominali. E’ quanto trapela da alcune fonti piddine che, nella convinzione che si voterà con il ‘Rosatellum’ e non con leggi elettorali diverse, oltre ad occuparsi della campagna elettorale per le Comunali sono impegnate a sedare i litigi grillini per le Municipalità a Napoli. Anche perché è proprio all’ombra del Vesuvio e a Caserta che servirà maggiore compattezza per evitare scontri in fase di composizione delle liste. Il quadro è complicato: nel 2018 i pentastellati hanno vinto in quasi tutti i collegi uninominali, portando in Parlamento una pattuglia di deputati e senatori che sicuramente, nel 2023, non potrà essere riconfermata. Due le ragioni basilari: il numero di parlamentari è stato ridotto e il M5S ha diminuito i consensi. Il fatto che in questi anni ci siano state molte defezioni non rende le cose più semplici, considerato che per presentare candidati condivisi bisognerà cedere almeno la metà dei collegi al Pd. A questo si aggiunge che entrambi i partiti dovranno ‘accontentare’ le diverse correnti. Per il Movimento, in Campania la spartizione sarà in capo al presidente della Camera Roberto Fico (nella foto)e al ministro degli Esteri Luigi Di Maio che pur occupando uno scranno romano dal 2013,  andando in deroga al secondo mandato (il leader Giuseppe Conte sembra intenzionato a cancellare la regola che impediva una terza candidatura) saranno ricandidati con la certezza di rielezione, che si tratti del plurinominale o dell’uninominale non fa differenza. I due dovranno scegliere chi tra i propri fedelissimi potrà giocarsi riconferma alla Camera e al Senato. In pole position a Napoli ci sono per Fico i fedelissimi Luigi Gallo, Salvatore Micillo, Teresa Manzo,  Gilda Sportiello e, pare, Sergio Puglia. Per Di Maio si tratta di Vincenzo Spadafora, Iolanda Di Stasio, Luigi Iovino, Carmen Di Lauro e Mariolina Castellone. A Caserta avranno gioco facile sia Agostino Santillo che Giuseppe Buompane.  Molti i nomi da riproporre anche per il Pd che dovrà accontentare i diversi capibastone. A Napoli, dove garante dell’alleanza giallorossa è il segretario provinciale Marco Sarracino, puntano alla riconferma Lello Topo e Valeria Valente. A questi si aggiungono coloro che ambiscono ad uno scranno romano come l’ex consigliere regionale Antonio Marciano e l’ex segretario regionale Assunta Tartaglione. A Caserta dovrebbero essere in corsa sia il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero che il candidato alla guida del partito campano Stefano Graziano. A questi si aggiunge l’incognita rispetto al collegio in cui verrà candidato Piero De Luca, nel 2018 eletto a Caserta tra mille polemiche, oltre alla ricandidatura senza sorprese dell’uscente Umberto Del Basso De Caro. A farsi avanti per avere un posto in lista, da qui alle Politiche, saranno molti altri e sia i 5 Stelle che il Pd dovranno trovare prima il giusto equilibrio interno e poi quello di coalizione considerando il ‘terzo incomodo’ ossia Articolo Uno. I ‘bersaniani’ campani, almeno il parlamentare uscente Federico Conte a Salerno e l’ex parlamentare Arturo Scotto a Napoli, potrebbero trovare spazio nelle liste dem.

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