Casini: “Via i simboli, unità alle Europee. Renzi? Escluderlo è demenziale”

Il senatore del Partito Democratico crede che Renzi debba far parte del nuovo gruppo

Foto LaPresse - Massimo Paolone In the pic: Pier Ferdinando Casini

Roma (LaPresse) – “Non dobbiamo presentare liste di partito, ma giocarcela controvento e in modo inedito. Serve un’alleanza nuova. Che unisca le diversità, dalla Lorenzin alla Boldrini, da Calenda alla Bonino. Che dia preminenza ai temi europei, uscendo dalle appartenenze ideologiche di vent’anni fa. Spiegando che la nostra Europa non è questa, burocratica, timida e dei compromessi, ma una Unione autenticamente federalista. Escludere Renzi è demenziale”. Così Pierferdinando Casini, senatore del centrosinistra.

“Proprio il Pd deve essere il seme di qualcosa di nuovo. Massimo rispetto per il congresso, per carità. Ma se davvero qualcuno pensa di risolvere qualcosa con la sfida tra Martina e Zingaretti – ha aggiunto – Se alle Europee le forze europeiste non trovano questo coraggio e si limitano a presentare le solite liste di partito, se non fanno un salto in avanti verso il federalismo e gli Stati Uniti d’Europa, se non ci mettiamo a criticare l’Europa per ragioni opposte ai sovranisti spiegando che i migranti li distribuiamo soltanto col federalismo, non certo con le loro ricette – andremo incontro al disastro”.

Il senatore del Partito Democratico crede che Renzi debba far parte del nuovo gruppo

“Renzi? Sono ben conscio dei suoi errori, ma non sottovaluterei che è tra i pochi a saper risvegliare la gente. Nel Paese sono riconoscibili Salvini, Di Maio e, sia pure ammaccato, proprio Renzi.

Guardate come l’hanno accolto durante le ultime feste dell’Unità – conclude Casini – Poi certo, non credo debba tornare a fare il segretario, sarebbe avvilente anche per lui. Ma immaginare un congresso in cui escludono Renzi, beh, è demenziale”.

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