Caso Eitan, legale nonni: “Udienze di ottobre saranno sulle prove”

"Le prossime udienze fissate dal Tribunale della famiglia di Israele per l'8, il 9 e il 10 ottobre i giudici valuteranno le prove. Israele ha un sistema di common law, diversamente dall'Italia".

MILANO – “Le prossime udienze fissate dal Tribunale della famiglia di Israele per l’8, il 9 e il 10 ottobre i giudici valuteranno le prove. Israele ha un sistema di common law, diversamente dall’Italia”. A spiegarlo è l’avvocato Sara Carsaniga, che assiste i nonni materni di Eitan, il bambino di 6 anni unico sopravvissuto del Mottarone, che l’11 settembre è stato portato dal nonno Schmuel Peleg in Israele. Il giudice questa mattina, al termine di un’udienza durata quasi 2 ore, ha stabilito che il bimbo trascorra 3 giorni con la zia paterna Aya Biran, nominata dal Tribunale di Pavia sua tutrice, e 3 giorni con la famiglia materna, i Peleg e i Cohen. “La Convenzione dell’Aja – chiarisce il legale – prevede che si valuti innanzitutto l’interesse del minore, poi che si analizzino le condizioni in cui vive nello Stato in cui si trova, che la Convenzione definisce Stato rifugio, e infine se ci sia un maggiore interesse a riportarlo nello Stato da cui è partito. Si tratta di una valutazione non astratta ma che si concentra sull’interesse concreto del bambino”. “Sarà compito del Tribunale italiano, invece, stabilire a chi spetti la tutela del bambino. La decisione del giudice tutelare di Pavia di nominare tutrice la zia Aya è da confermare e vedremo se sarà così”, aggiunge l’avvocato Sara Carsaniga che il 22 ottobre andrà in aula per discutere sull’affidamento del minore davanti al Tribunale per i Minorenni di Milano. I nonni materni Schmuel Peleg e Esther Cohen, infatti, avevano già presentato ricorso contro la decisione del giudice tutelare di Pavia di affidare la custodia di Eitan alla zia Aya, prima che il nonno decidesse di portarlo in Israele.

LaPresse

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