Caso Exodus. Italiani intercettati senza ‘permesso’: indaga la Procura di Napoli. Il Copasir chiede chiarimenti al Dis

Il comitato di controllo sui servizi segreti vuole comprendere se ci sia un coinvolgimento degli apparati di sicurezza dello Stato

Due step e migliaia di utenze intercettate senza l’ok della magistratura. Prima l’Exodus One, capace di individuare i dispositivi ‘infetti’, poi l’Eoxodus Two in grado di raccogliere cronologia dei browser, geolocalizzazione, password e chat. Il tutto a causa di uno spyware presente sulla piattaforma di Play Store.

Ad individuarlo un gruppo di ricercatori. E la loro scoperta è stata riferita a Motherboard. Stando alle analisi degli studiosi lo spyware sarebbe stato sviluppato da una società di Catanzaro.

Il caso è oggetto di un’indagine della Procura di Napoli. Ad interessarsene è anche il Copasir. Il comitato di controllo sui servizi segreti vuole comprendere se ci sia stato o meno un coinvolgimento degli apparati di sicurezza dello Stato e nei prossimi giorni contatterà il Dis per avere delucidazioni. Le vittime, a quanto pare, sarebbero tutti cittadini italiani.

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