Caso Grillo: le nuove ipotesi e venerdì la ripresa dell’udienza preliminare

Daniele Bottallo / LaPresse

GENOVA – E’ fissato per venerdì il ritorno in aula per l’udienza preliminare in corso a Tempio Pausania nell’ambito del procedimento a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, accusati di violenza sessuale di gruppo.

Sarà il giudice Caterina Interlandi che dovrà pronunciarsi sul rinvio a giudizio o meno dei 4 giovani, il figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle e i tre genovesi Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, accusati di aver violentato nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 una studentessa italo-norvegese ospite nella villa di famiglia dopo una serata in discoteca a Porto Cervo.

Intanto, tra gli elementi forniti si sono aggiunte negli ultimi giorni anche le 20 pagine di una consulenza medico-legale depositata da Giulia Bongiorno, legale difensore della ragazza, che introduce nuove ipotesi fino ad oggi rimaste fuori dall’inchiesta. Nella relazione, come anticipato da alcuni quotidiani, si legge che ‘in linea teorica’ non sarebbe possibile escludere l’eventuale somministrazione alla presunta vittima di droghe da stupro, connesse a bevande alcoliche, prima della violenza.

Da quanto fin qui ricostruito la ragazza, insieme ad un’amica, avrebbe seguito il gruppo di giovani a casa di Ciro Grillo dopo la serata passata insieme in un locale: sarebbe, secondo quanto emerso, stata costretta a bere da una bottiglia di vodka e al risveglio, in un’altra stanza, avrebbe accusato vuoti di memoria che, sempre nelle ipotesi, potrebbero essere assimilabili a quelli provocati dall’utilizzo di sostanze come il ‘Ghb’.

La giovane aveva denunciato lo stupro di gruppo alcuni giorni dopo, una volta rientrata a Milano. I quattro, che hanno dichiarato si trattasse di rapporto consenziente, sono accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti della studentessa, tre di loro anche di violenza sessuale nei confronti dell’amica che era con lei, per alcune foto oscene scattate mentre dormiva. Da quanto emerso nelle ultime settimane i quattro, in caso di rinvio a giudizio, dovrebbero scegliere il rito ordinario, non avvalendosi dell’abbreviato.

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