Caso Orlandi, il Vaticano dispone l’apertura di due tombe nel Cimitero teutonico

"Un passo importante del quale siamo davvero molto contenti e grati al cardinale Pietro Parolin, per questo atto coraggioso", sottolinea l'avvocato Laura Sgrò

ROMA – Un nuovo tassello si aggiunge, nel caso Orlandi, a un giallo che va avanti da oltre 36 anni. L’11 luglio saranno aperte due tombe presenti nel Cimitero teutonico dopo la richiesta arrivata dalla famiglia di Emanuela. A seguito di una segnalazione anonima che ha dato il via alle nuove indagini.

La decisione del Vaticano

“Un passo importante del quale siamo davvero molto contenti – sottolinea Laura Sgrò, avvocato di Pietro Orlandi – e grati al cardinale Pietro Parolin, per questo atto coraggioso”. L’Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha disposto con decreto del 27 giugno l’apertura dei due sepolcri.

L’apertura delle tombe nel cimitero teutonico

Le operazioni dell’11 luglio, si svolgeranno alla presenza dei legali delle parti (oltre che dei familiari di Emanuela Orlandi e dei parenti delle persone seppellite nelle tombe interessate). Con l’ausilio tecnico del professor Giovanni Arcudi e della gendarmeria vaticana coordinata dal comandante Domenico Giani. La segnalazione legata al cimitero teutonico era arrivata alla famiglia della ragazza scomparsa nel 1983, con una fotografia, ricevuta l’estate scorsa, e l’indicazione: ‘Cercate dove indica l’angelo’.

Le ipotesi sul caso Orlandi

Sull’attendibilità delle ipotesi Laura Sgrò non si è mai esposta. Ma già in passato aveva precisato: “Certe cose bisogna chiarirle per escluderle”, sottolineando di esser andata personalmente a verificare le condizioni delle tombe in questione, sopra le quali si staglia un angelo in pietra bianca. Con lo sguardo e le mani rivolti verso il basso e una placca con la scritta ‘Requiescat in pace’. La statua e almeno una delle lastre che chiudono i sepolcri apparterrebbero a due periodi storici differenti, come se negli anni fossero state manomesse.

Le operazioni si svolgeranno l’11 luglio

Le operazioni in programma l’11 luglio, si apprende dal Vaticano, prevedono una complessa organizzazione di uomini e mezzi. Sono coinvolti operai della Fabbrica di San Pietro e personale del Centro operativo di sicurezza della gendarmeria vaticana, per le operazioni di demolizione e ripristino delle lastre lapidee e per la documentazione delle operazioni. L’apertura della tomba, sarà la prima fase di una serie di accertamenti già programmati che, dopo la repertazione e catalogazione dei resti, porteranno alle perizie per stabilire la datazione dei reperti e per il confronto del dna.

(LaPresse/di Alessandra Lemme)

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