Cina, esplosione in una stazione di polizia: morto il presunto autore

L'incidente è avvenuto a distanza di due mesi da due esplosioni nella città vicina di Changchun in un grattacielo

PECHINO – Tre persone sono rimaste ferite in un incendio seguito dall’esplosione di un ordigno artigianale, avvenuto in una stazione di polizia nel nord-est della Cina. Lo riferiscono le autorità locali precisando che l’autore sospettato dell’attacco sarebbe morto. L’aggressore ha dato fuoco al dipartimento di polizia stradale dell’Ufficio di pubblica sicurezza di Shenyang intorno all’1.50 (le 6.50 in Italia) prima di attivare un ordigno esplosivo, ha riferito l’ufficio in una nota. “Il sospettato è morto sul posto”, ha detto l’ufficio, aggiungendo che le persone coinvolte sono ferite in modo lieve. Sono in corso le indagini.

L’incidente è avvenuto a distanza di due mesi da due esplosioni nella città vicina di Changchun in un grattacielo. Una persona era rimasta uccisa e un’altra ferita. Lo scorso luglio, un uomo di 26 anni aveva fatto esplodere un piccolo ordigno esplosivo fuori dall’ambasciata degli Stati Uniti a Pechino. Ferendosi alla mano e provocando una coltre di fumo. La polizia aveva riferito che l’uomo provenisse dalla regione settentrionale della Mongolia interna, ma non avesse rivelato alcun motivo.

In Cina 6 morti e 30 feriti per l’esplosione in un impianto chimico giovedì scorso

È di almeno sei morti e 30 feriti gravi in Cina il bilancio della forte esplosione avvenuta giovedì 21 marzo in un impianto chimico nell’est del Paese, nella città di Yancheng, nella provincia di Jiangsu. Lo riferiscono fonti ufficiali. Lo scoppio è avvenuto intorno alle 14.50 ora locale, le 7.50 in Italia, nell’impresa Tianjiayi Chemical, secondo quanto riferisce il Comune di Yancheng sul social network Weibo.

(LaPresse/AFP)


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