Civitavecchia: maxi frode sull’Iva, sequestrati beni per 10 milioni

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I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni immobili e disponibilità finanziarie nei confronti dei due amministratori di una società di Civitavecchia, indagati per l’ipotesi di reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le indagini delle Fiamme Gialle del Gruppo di Civitavecchia – partite durante una verifica fiscale nei confronti di un’impresa fornitrice di provviste di bordo alle navi turistiche e mercantili in arrivo e in partenza dai principali porti italiani, tra cui quello di Civitavecchia – hanno evidenziato che la società acquistava merce, rilasciando ai fornitori false ‘lettere d’intento’, con cui manifestava l’intenzione di esportare i prodotti in territorio estero, al fine di evitare l’addebito dell’Iva. In realtà, la merce usciva soltanto cartolarmente dall’Italia, grazie a vendite fittizie a società estere, comprovate da fatture false, rimanendo in realtà in Italia. Gli accertamenti sono stati corroborati dalle risultanze acquisite attraverso i canali di cooperazione internazionale attivati dal II Reparto Operazioni del Comando Generale del Corpo, che hanno confermato l’inesistenza delle società all’estero, fittiziamente destinatarie della merce. Gli elementi raccolti dai militari hanno consentito alla Procura della Repubblica di ottenere dal Gip l’emissione del sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche ‘per equivalente’ di disponibilità finanziarie e di cespiti del valore di circa 10 milioni, corrispondente all’Iva evasa.

 (LaPresse)

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