Coldiretti, Prandini: “Serve una legge per obbligare tutti al vaccino”

ROMA – “Serve una legge per obbligare tutti al vaccino”. E’ il pensiero del presidente degli agricoltori Ettore Prandini per porre fine al nuovo dilagare dell’epidemia causa le varianti. “E in questo momento – ha aggiunto – che piaccia oppure no il vaccino è l’unico mezzo che ci può tutelare” . Cha ha poi aggiunto: “Penso che in un momento delicato come quello che sta attraversando il nostro paese e tutto il mondo dobbiamo avere certezze nel riprogrammare la ripartenza. E in questo momento che piaccia oppure no il vaccino è l’unico mezzo che ci può tutelare”.

Obbligo vaccinale

Il presidente di degli agricoltori sottolinea come “di fronte a tutto questo riteniamo che mai come oggi debba esserci l’obbligo vaccinale per chi si presenta in un luogo di lavoro e non solo. Questo vale per l’agricoltura, anche se in tanti casi abbiamo spazi all’aperto, ma penso valga anche in tutta la filiera agroalimentare, sia nelle fasi di trasformazione che di commercializzazione”. Per cui la volontà individuale secondo Prandini non “può prevalere sulla responsabilità che sta in capo all’imprenditore” a tutela di “tutti i suoi collaboratori”. Per cui “sono assolutamente favorevole a una legge che renda il vaccino obbligatorio”

Più informazione

Sempre secondo Prandini, “nel mondo dell’agricoltura lavorano tante persone che provengono da altri Paesi e ci creano problemi perché manca un sistema legato alla comunicazione, anche rispetto a quelli che possono essere i punti di accesso precisi per sottoporsi al vaccino. Serve più informazione. Noi siamo disponibili a farla ma abbiamo bisogno di uno strumento, una legge che ci metta nelle condizioni di poter intervenire, perché paradossalmente io oggi come datore di lavoro, devo stare attendo a scrivere a un mio dipendente chiedendogli che venga sottoposto al vaccino, perché rientra nelle scelte individuali decidere cosa fare, senza che ci sia una pressione da parte del datore di lavoro”.

Vaccini ovunque

Un accenno Prandini lo fa anche al settore zootecnico dove molti operatori “provengono dall’India, dall’Africa. Non solo braccianti, dunque, ma persone che lavorano stabilmente nelle nostre aziende. Proprio per questo riteniamo che mai come in questo momento debba esserci l’obbligo vaccinale”.

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