Coltellate per uno sguardo nel Napoletano, arrestati i rampolli del clan NOMI E FOTO

NAPOLI – Un ragazzo accoltellato al petto, finito poi in coma, e un amico pestato all’americana, con mazze da baseball, all’esterno di una discoteca. Trentotto giorni dopo, per quella ennesima brutta pagina di violenza, quattro giovani sono finiti in manette. Ieri la polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – firmata dal gip Valentina Giovanniello – che ha disposto la misura carceraria nei confronti di Gianluca Forte, Antonio Nobile, Domenico Di Micco, e la misura degli arresti domiciliari per Luigi Forte per i reati di tentato omicidio e lesioni aggravate in concorso.

Misura cautelare respinta per un quinto indagato, il 18enne Biagio Esposito. La misura cautelare è stata emessa all’esito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile e dai commissariati di Pozzuoli e Afragola in relazione ad una brutale aggressione consumatasi all’esterno della discoteca Queen di Pozzuoli la mattina del 19 novembre. In quell’occasione gli indagati, al culmine di una lite per futili motivi, avrebbero malmenato due giovani uno dei quali, Giuseppe D’Agostino, 23enne di Giugliano, era stato ferito con un fendente all’addome ed era giunto in pericolo di vita presso l’ospedale di Pozzuoli, dove poi era stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico mentre la seconda vittima era stata colpita più volte con calci pugni e una mazza da baseball. Il 23enne era anche stato in coma. L’aggressione è scattata per uno sguardo non gradito: “Che guardi a fa? Non hai capito chi sono? Sono di Afragola”, le parole che uno dei violenti avrebbe proferito a una delle vittime.

Luigi e Gianluca Forte sono figli di Giovanni Forte, alias ‘o luongo, attualmente detenuto per reati associativi di stampo camorristico, in quanto ritenuto contiguo al clan Moccia, Antonio Nobile è figlio di Raffaele Nobile, attualmente detenuto per reati associativi di stampo camorristico in quanto ritenuto contiguo alla cosca dei Moccia. Il fratello dell’indagato è stato arrestato pochi giorni fa con l’accusa di tentata estorsione. Nella stessa inchiesta è coinvolto anche Luigi Forte. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva. Mentre era in ospedale, D’Agostino aveva raccontato la sua disavventura sui social: “Sabato mi sono trovato ad andare per la prima volta alla discoteca Queen di Pozzuoli e sono stato accoltellato al petto con una brutalità senza eguali e senza nessun motivo per uno sguardo di troppo. Potevo morire senza motivo. Una serata in discoteca mi poteva costare la vita. E’ impensabile che esista gente che decida di uscire di casa armata fino ai denti. Non ne capisco la ragione, nessuno deve arrogarsi il diritto di decidere della vita o della morte di un altro. Chi quella sera c’era parli, i violenti vanno fermati”. Ieri il blitz della polizia.

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