Commercio, Reputation Science: in 5 giorni 63mila tweet #blackfriday

Tra il 16 e il 20 novembre sono stati twittati con l'hashtag #blackfriday più di 63.000 messaggi da 49.500 utenti. Si è twittato in 42 lingue diverse e delle quattro più utilizzate la prima è l'inglese (45%), seguita dal francese (23%) e dallo spagnolo (17%), mentre l'italiano si ferma al 7%.

Foto LaPresse - Matteo Corner
Milano, 22 nov. (AWE/LaPresse) – Tra il 16 e il 20 novembre sono stati twittati con l’hashtag #blackfriday più di 63.000 messaggi da 49.500 utenti. Si è twittato in 42 lingue diverse e delle quattro più utilizzate la prima è l’inglese (45%), seguita dal francese (23%) e dallo spagnolo (17%), mentre l’italiano si ferma al 7%. Lo rileva una analisi di Reputation Science. Per quanto riguarda i tweet in italiano, la ricerca ha rilevato come i brand dell’automotive siano stati particolarmente efficaci sul fronte della comunicazione; dopo #Amazon, gli hashtag più rilanciati sono stati finora #Nissan, #Juke, #Micra e #Qashqai. Infine, dall’analisi dei 10 hashtag più utilizzati sono: BlackFriday, Concours, JeuConcours, HonorPlay, win, Competition, Free, CyberMonday, Follow, BlackFridayWeek. Da ciò è emerso come molti brand abbiano seguito strategie di marketing legate a premi e competizioni.

dunque

Negli ultimi anni, rileva ancora Reputation Science fornendo informazioni di background rispetto al weekend lungo di sconti che prenderà il via domani, e che nasce come iniziativa legata all’e-commerce, quattro italiani su cinque (79,7%) hanno fatto acquisti online, ai quali si aggiunge un ulteriore 12,7% di soggetti che non hanno acquistato direttamente, ma che l’hanno fatto con il supporto di qualcuno. Nonostante l’esperienza di acquisto sul web sia quindi altamente diffusa, questo trend non rappresenta comunque la crisi del negozio fisico. Secondo gli esperti della società specializzata nella gestione della reputazione, solo una parte marginale della popolazione (5,7%), infatti, auspicherebbe la chiusura degli store tradizionali a favore esclusivo delle piattaforme di vendita online, mentre più del 57% degli interpellati vorrebbe che entrambe le modalità di spesa (online e negozi fisici) coesistessero, a patto però che l’attività commerciale sia in grado di offrire un prodotto o un servizio diverso, meglio ancora se personalizzato.

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