Coni, Di Rocco si candida a presidente: “Gestione Malagò inadeguata”

"Nelle mie intenzioni deve tornare ad essere centrale il lavoro di squadra. Bisogna recuperare lo spirito di servizio che contraddistingue il mondo dello sport", spiega l'ex presidente della Federazione italiana Ciclismo

MILANO“Ho sentito il bisogno di candidarmi perché, confrontandomi con i colleghi Presidenti di Federazioni, ho avvertito un diffuso malessere da parte del mondo dello sport per una gestione troppo personalistica ed elitaria, del tutto inadeguata, in particolare nel difficilissimo momento che stiamo vivendo”. Con queste parole in un comunicato a LaPresse, Renato Di Rocco, ex presidente della Federazione Italiana Ciclismo, conferma l’intenzione di presentare la propria candidatura alla presidenza del Comitato Olimpico Nazionale Italiano per il prossimo quadriennio in vista delle elezioni in programma il 13 Maggio a Milano.

La candidatura

“Il Coni, in questi ultimi 8 anni, ha pensato molto all’immagine e poco alla sostanza. Siamo stati sempre sui giornali ed in televisione ma nel frattempo non è stato risolto neanche uno dei problemi che interessano alle Federazioni, agli Enti di promozione sportiva, alle società di base ed alle Discipline associate”, aggiunge Di Rocco.

Gli obiettivi

“Nelle mie intenzioni – prosegue Di Rocco – deve tornare ad essere centrale il lavoro di squadra. Bisogna recuperare lo spirito di servizio che contraddistingue il mondo dello sport ed il Coni deve tornare ad occuparsi dei problemi della base. Meno riflettori e telecamere, più cose concrete”. “Faccio un esempio. Il Coni, durante la pandemia, ha abbondonate a sé stesse le società sportive e gli operatori dello sport, che stanno vivendo una crisi profondissima. Mai una volta il Coni ha evidenziato le ricerche scientifiche che dimostrano come palestre e piscine siano luoghi sani, dove la distanza è rispettata ben più che in autobus ed in metropolitana. E sapete perché non lo ha fatto? Perché era impegnato a chiedere al governo più potere e più dipendenti”.

(LaPresse)

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