Napoli. Consiglio, partenza col brivido. Manfredi ha fretta sul bilancio

Oggi la proclamazione degli eletti, c’è la possibilità di nuovi ricorsi

Il sindaco Manfredi durante il suo primo consiglio comunale

NAPOLI – Il plico con il verbale definitivo è già in Prefettura, trasmesso ieri dal Tribunale. Oggi sarà inviato all’ufficio competente di Palazzo San Giacomo e la proclamazione degli eletti sarà ufficializzata. Tre i seggi in bilico, due ‘numerici’ e uno politico. In Bassolino per Napoli meno di dieci voti hanno diviso Toti Lange, eletto, e l’ex assessore Marco Gaudini. Sul punto la verifica in tribunale sarà stata accurata, ma non è detto che basti a sciogliere tutti i dubbi. Così come in Napoli libera, con Lucio Acciavatti che è stato scavalcato di appena 37 preferenze da Massimo Cilenti. Infine c’è il nodo politico con Fratelli d’Italia che ha chiesto una diversa ripartizione per portare in via Verdi Gennaro Castiello, soffiando così il seggio alla azzurra Iris Savastano. Ma su questo non dovrebbero esserci sorprese. In ogni caso la partenza del nuovo Consiglio sarà col brivido e la proclamazione potrebbe essere seguita da una coda di ricorsi al Tar che potrebbero rendere la nuova assemblea ‘sub judice’, a meno che i giudici amministrativi, e questo è più improbabile, non ritengano sussistano elementi per sospendere l’insediamento. Difficile. Quindi oggi Napoli dovrebbe avere 40 nuovi eletti pronti a darsi battaglia in aula e a trovare soluzioni, come chiesto dal sindaco Gaetano Manfredi, per risolvere i problemi della città. Due, però, vanno risolti subito e sono solo indirettamente collegati alle dinamiche quotidiane dei napoletani. Il primo è legato all’approvazione del Consolidato, senza la quale il Comune è praticamente ridotto all’osso come struttura amministrativa. Manfredi non ha la possibilità di firmare contratti per assumere gli staffisti, gli assessorati ad oggi sono scatole vuote, e a Palazzo San Giacomo manca praticamente tutto per poter cominciare a lavorare sul serio. Una questione che il sindaco vuole risolvere assolutamente prima di 30 giorni. Ma dovrà, per riuscirci, rasserenare la nuova, e molto ampia, maggioranza che lo sosterrà in aula. Il secondo nodo è quello della presidenza del Consiglio. Il nome forte sul tavolo è quello di Enza Amato, ma il Partito democratico è ampiamente rappresentato in giunta, e non ha suscitato particolare entusiasmo tra i consiglieri. Ma l’insediamento ancora non c’è stato, ci sarà tempo per parlarne. E il sindaco sarà chiamato a spiegare il criterio con il quale Amato verrà indicata come candidato ufficiale della maggioranza alla guida dell’aula. E servirà un criterio convincente, che non sia legato solo alla questione di genere, visto che già il posto di vicesindaco è stato assegnato a una donna. Enza Amato, ex consigliera regionale, ha tutte le caratteristiche per un incarico così prestigioso, ma bisognerà valutare le reazioni sulla possibilità che sia un Dem a fare da figura di garanzia. Di sicuro la partenza della nuova Assise è col brivido.

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