Consumi: Cgia, spaventosi aumenti gasolio, in un anno +8.600 euro a Tir

"Gli spaventosi aumenti di questi ultimi mesi non hanno interessato solo la luce e il gas, ma anche il gasolio per autotrazione"

Un benzinaio mette gasolio (Foto LaPresse/Nicolò Campo)

ROMA – “Gli spaventosi aumenti di questi ultimi mesi non hanno interessato solo la luce e il gas, ma anche il gasolio per autotrazione. Nell’ultimo anno per ogni Tir” si è avuto “un costo aggiuntivo di 8.600 euro”. Questi quanto si evince dai calcoli messi a punto dall’Ufficio studi della Cgia, secondo cui “con gli aumenti nel 2021 l’erario ha incassato 1 miliardo in più” come “maggior gettito”.

“Se un anno fa il prezzo del diesel alla pompa era di 1,35 al litro – viene spiegato – oggi è pari a 1,65 euro (+22,3%). Pertanto, il costo del pieno per un mezzo pesante di oltre 11 tonnellate è salito di 150 euro. Alla luce del fatto che un Tir percorre mediamente 100mila chilometri all’anno e consuma 3,5 litri circa al chilometro, rispetto a 12 mesi fa, un autotrasportatore ha subito un incremento di costo di quasi 8.600 euro per ogni automezzo”.

 Perché il fisco ha beneficiato di questo extra-gettito? “A fronte dell’aumento dei prezzi del greggio registrato a partire dall’inizio del 2021 – si rileva – per lo Stato, che applica sulla base imponibile dei carburanti l’Iva al 22%, il gettito è aumentato. Se poi teniamo conto che questa base imponibile contiene anche le accise, questo è un tipico esempio di doppia tassazione, ovvero di una tassa sulle tasse”.

Per questo motivo “gli artigiani mestrini chiedono al governo di restituire agli italiani, in particolar modo agli autotrasportatori e a chi utilizza quotidianamente un autoveicolo per ragioni professionali, questo tesoretto da un miliardo di euro, aumentando, per esempio, il credito di imposta sui carburanti che ai trasportatori viene riconosciuto trimestralmente”.

Viene segnalato che “il peso delle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti è impressionante: sulla benzina verde incide per il 41%, sul gasolio per autotrazione per il 37,5% e sul Gpl per il 18%”.

Gli aumenti riguardano ogni singola tratta. In Italia – viene ricordato – “il 70% circa delle merci viaggia su gomma e l’89% del traffico merci su strada è ad appannaggio del trasporto nazionale”. Nell’ultimo anno sulle principali tratte autostradali un Tir di portata superiore alle 11 tonnellate per percorrere “la Venezia-Torino ha subito un incremento di costo, rispetto a un anno fa, di 69 euro. Sulla Milano-Roma, la Bologna-Napoli e la Roma-Trento il rincaro si aggira attorno ai 100 euro. Sulla Reggio Calabria-Roma e la Genova-Bari gli aumenti per ogni veicolo sono rispettivamente di 120 e di 156 euro”.

Secondo le ultime statistiche disponibili del Centro di elaborazione dati del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili “il numero di imprese di autotrasporto presenti in Italia è pari a 98.5174. Inoltre in Italia ci sono 1.685 attività di autotrasporto sospese e 16.877 imprese che, nonostante siano iscritte, non hanno veicoli. A livello regionale la Lombardia è la realtà territoriale che presenta il numero più elevato: 14.131. Segue l’Emilia Romagna (10.532), la Campania (9.436), il Veneto (9.171) e il Lazio (8.937). A livello provinciale è Roma a registrare il numero più importante” con “6.199. Segue Napoli (4.502), Milano (4.000), Torino (2.962), Palermo (2.494), Bari (2.396), Salerno (2.393), Bologna (2.371) e Brescia (2.163)”.

(LaPresse)

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