Copasir, la Lega non molla. Salvini attacca Meloni: “Se interessano le poltrone, via tutti”

Un rebus difficile da risolvere, senza che qualcuno ceda nel proprio ambito

Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

ROMA – Azzerare il Copasir con le dimissioni in massa dei suoi componenti e procedere con l’elezione del nuovo presidente. Raffaele Volpi vuole uscire dall’ambiguità. E pur ribadendo che non ha nessuna intenzione di lasciare il posto volontariamente ad Adolfo Urso, unico membro di opposizione del Comitato, lancia la sua provocazione: seguire alla lettera la legge che regola il Copasir. Un “patto politico”, lo chiama così il numero uno della bicamerale, che preveda il passo indietro di tutti i suoi membri. Per procedere poi alla “ricomposizione dello stesso con cinque esponenti dell’opposizione, permettendo quindi tra essi la libera scelta del presidente”.

La proposta di Salvini

Una proposta che il leader della Lega, Matteo Salvini, sposa in pieno. “Apprezzo le parole del presidente Volpi, che pur di uscire dallo stallo dice di azzerare tutto e visto che tutto mi interessa tranne che le poltrone, piuttosto che bloccare tutto, per litigi e appetiti, meglio che si dimettano tutti”, scandisce dopo l’incontro con il premier Mario Draghi a palazzo Chigi. E in merito all’appello al “rispetto delle regole istituzionali” lanciato da Giorgia Meloni sulle pagine del Corriere della Sera, il segretario è tagliente. “Io mi occupo di riapertura, vaccini, rimborsi… sei al governo onore e oneri, ma puoi aiutare questo paese. Se poi se qualche poltrona interessa a qualcuno la lasciamo con tranquillità”.

Non era di certo questa la risposta che la leader di Fdi si aspettava, tanto da aver auspicato, al termine della riunione del Copasir, un confronto con Salvini, che non c’è stato. Il muro contro muro insomma prosegue, con Urso che, come preannunciato, non partecipa ai lavori del Copasir. Dicendo di non voler “avallare una interpretazione che viola la legge stravolgendo il delicato equilibrio tra i poteri dello Stato espressamente sancito dalle norme in ossequio al dettato costituzionale”.

La replica di Meloni

La risposta del partito di Meloni non si fa attendere ed è piccata. Il presidente Volpi “prende atto della irregolarità dell’attuale” Comitato “e della necessità di regolarizzarlo. Spettava a lui questa presa di coscienza che ne minerebbe, per sua stessa ammissione, il ruolo attualmente rivestito. Altra cosa è la scelta di come rinnovare l’organismo e in che forma, argomento che la determinazione unanime dei gruppi politici può risolvere come già avvenuto in passato”, rilancia Francesco Lollobrigida. Ipotesi che difficilmente sarà attuata, visto che serve l’unanimità di tutti i gruppi e, stando a fonti interne al Copasir, un accordo non c’è. Il rischio che non si vuole correre, trapela, è uno squilibrio nel tentativo di ribilancìare, con una commissione che vedrebbe cinque membri della maggioranza (con un componente a gruppo), tre parlamentari di Fdi e due del misto, per l’opposizione.

Un rebus difficile da risolvere

Di contro la situazione attuale, mette in guardia lo stesso Volpi nelle sue comunicazioni, vedrebbe, in caso di dimissioni dello stesso “un unico componente ascrivibile all’opposizione” candidato alla presidenza e l’eventuale voto “seppur segreto, sarebbe vincolato e surrettizio. Ciò non consentirebbe ai membri del Copasir una scelta libera tra i componenti plurali dell’opposizione”.

Un rebus difficile da risolvere, senza che qualcuno ceda nel proprio ambito, in alternativa, propone lo stesso Volpi, si potrebbe procedere con i lavori. E, con l’accordo dei gruppi, lavorare a “un intervento manutentivo della stessa legge” che regola il Copasir. Cambiare quindi i vincoli che vogliono la presidenza affidata solo all’opposizione e limarla in modo tale da renderla più attuale anche rispetto all’attività dei servizi segreti. Il presidente si attende ora una risposta, consapevole che dal punto di vista politico le distanze tra Salvini e Meloni restano tali. Intanto il Comitato, rimarca “essendo legittimamente costituito, continuerà i suoi lavori nell’interesse nazionale dell’Italia”.

(LaPresse/di Donatella Di Nitto)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome