Coppa d’Asia, domani il via: tocco ‘azzurro’ con Lippi e Zaccheroni

Sarà la prima edizione allargata a 24 squadre, ma le favorite restano sempre le stesse

Marcello Lippi (AFP PHOTO / Lillian SUWANRUMPHA)

MILANO – L’Australia sogna la doppietta, il Giappone il quinto titolo, la Corea del Sud e l’Iran la fine della lunga attesa. La Coppa d’Asia scatta domani negli Emirati Arabi e sarà la prima edizione allargata a 24 squadre, ma le favorite restano sempre le stesse. Le quattro città ospitanti, tra cui Abu Dhabi, sede della finale il 1° febbraio, vedranno per la prima volta in azione le nazionali di Yemen, Filippine e il Kirghizistan, ma anche quelli del Libano, Vietnam e Thailandia, assenti dalla fase finale da più di dieci anni.

Coppa d’Asia, le nazionali che potrebbero sorprendere

Ma quali di queste squadre, nessuna delle quali tra le prime 80 classificate del ranking Fifa, può davvero puntare a sconvolgere le gerarchie? L’Australia, il Giappone, la Corea del Sud e l’Iran, ma anche l’Arabia Saudita e l’Uzbekistan, sembrano le meglio attrezzate per difendere i piazzamenti ottenuti nell’ultima edizione della Coppa, se non migliorare. “Abbiamo sette partite e spero di vincerle tutte”, ha detto il nuovo allenatore dei ‘Socceroos’, Graham Arnold.

Come arriva la nazionale australiana al torneo

La sua nazionale, rispetto al Mondiale di Russia, ha perso l’attaccante Tim Cahill e il centrale Mile Jedinak, decisivo quattro anni fa nel cammino che ha portato al trionfo finale. Come gli australiani, anche i giapponesi sono sbarcati negli Emirati con novità nello staff tecnico. Nella nazionale di maggior successo nella storia del torneo (4 affermazioni), il neo ct Hajime Moriyasu, nominato nel mese di agosto, ha lasciato a casa i veterani Shinji Kagawa e Shinji Okazaki per dare spazio alla nuova generazione incarnata dai talenti Ritsu Doan (20 anni), del Groningen e Takumi Minamino (23 anni), del Salisburgo.

La finalista dell’ultima rassegna è stata la Corea del Sud

Assenti Cahill né Kagawa, la vera stella della Coppa d’Asia 2019 appartiene alla Corea del Sud, finalista nell’ultima edizione: l’ala del Tottenham Son Heung-Min, che si porta sulle spalle le speranze del paese, che non sollevato il trofeo dal 1960. Il 26enne centrocampista si unirà ai compagni di squadra solo nella terza partita del girone, come accordato con il suo club. “Il nostro obiettivo principale sarà quello di sviluppare il nostro stile di gioco, e fare quello che dobbiamo fare sul campo”, ha dichiarato il ct della Corea Paulo Bento, alla sua prima partecipazione alla Coppa d’Asia. “Non siamo i favoriti”, ha aggiunto.

Gli obiettivi della nazionale iraniana

Anche l’Iran punta al primo trionfo dal 1976: la nazionale di Teheran, guidata in panchina da Carlos Queiroz, può vantatre il miglior piazzamento tra le partecipanti nel ranking Fifa (29° posto). Tra le outsider, la Cina spera di vedere ripagati i grandi investimenti da parte del governo per far crescere il calcio nel paese.

Il tocco azzurro di Lippi e Zaccheroni

“Per la prima volta, abbiamo avuto abbastanza tempo per prepararci meglio tatticamente e fisicamente”, ha dichiarato il ct Marcello Lippi che lascerà la panchina alla fine del torneo. Il campione del mondo con l’Italia nel 2006 è reduce da 12 mesi difficili: la squadra ha vinto solo una delle ultime sette partite.

Un altro italiano va in cerca di gloria: è Alberto Zaccheroni, alla guida della nazionale di casa. “L’obiettivo era ottenere il miglior risultato possibile”, ha chiarito il tecnico campione d’Italia con il Milan nel 1999. “Abbiamo avuto un paio di infortuni ma questo non dovrebbe essere un ostacolo: la nostra preparazione è stata perfetta e siamo pronti per iniziare nel modo migliore”. Gli Emirati Arabi Uniti esordiranno domani contro il Bahrain nella gara inaugurale della competizione.

(Lapresse/AFP)

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