Coronavirus, cresce numero contagiati: 45 i guariti. Isolato ceppo italiano del virus

"Siamo e continuiamo ad essere un Paese sicuro", ha detto il commissario per l'emergenza del coronavirus Angelo Borrelli che ha rivendicato la massima trasparenza nell'azione della Protezione civile

Foto Claudio Furlan - LaPresse

 Sale a 650 contagiati e 17 morti il bilancio dell’epidemia di cornavirus che ha toccato 12 regioni italiane e la provincia autonoma di Bolzano. Secondo i dati riferiti dalla Protezione civile i pazienti ricoverati con sintomi sono ad ora 248, di cui 56 in terapia intensiva, mentre 284 si trovano in isolamento domiciliare. Il dato incoraggiante è che 45 persone sono guarite, la maggior parte in Lombardia, la regione più colpita. Intanto una buona notizia arriva dall’ospedale Sacco di Milano che è riuscito a isolare il ceppo italiano del coronavirus. Una svolta importante che avrà effetti sui test. Un fatto “positivo”, lo ha definito il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala in conferenza stampa a Milano.

“Siamo e continuiamo ad essere un Paese sicuro”, ha detto il commissario per l’emergenza del coronavirus Angelo Borrelli che ha rivendicato la massima trasparenza nell’azione della Protezione civile e ha precisato che “nulla di sbagliato è stato fatto” sui tamponi a tappeto. “Abbiamo seguito un criterio di massima precauzione, i controlli sono stati fatti in alcune aree per delimitare la zona del focolaio”. Una risposta alle critiche sollevate da Walter Ricciardi dell’Oms, da due giorni consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza che ha puntato il dito contro la decisione di effettuare i test anche alle persone asintomatiche. Da Ricciardi oggi è arrivata la notizia che i casi di infezione registrati in Veneto, ad oggi 111, sono riconducibili allo stesso focolaio della Lombardia. “Abbiamo trovato la nota di congiunzione”, ha riferito Ricciardi.

Intanto le Regioni cercano di tornare alla normalità. Il governatore del Veneto Luca Zaia sta valutando di riaprire le scuole lunedì. Mentre la Liguria aspetterà domenica per prendere una decisione. Nelle Marche invece il Tar regionale ha sospeso in via cautelare l’ordinanza del governatore Luca Ceriscioli che aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura fino al 4 marzo 2020 perchè al momento dell’emissione non c’erano casi di contagio. Crescioli ha quindi deciso di emettere una seconda ordinanza visto che nel frattempo sono stati rilevati sei casi positivi nella regione. “Nel provvedimento abbiamo confermato le indicazioni e misure dell’ordinanza precedente”, ha precisato il governatore.

Fino ad ora i casi accertati di coronavirus sono 403 in Lombardia, 111 in Veneto, 97 in Emilia-Romagna, 19 in Liguria, riconducibili al ‘cluster’ noto di Alassio e al caso di La Spezia, 4 in Sicilia, 3 nelle Marche, 3 nel Lazio e 3 in Campania, 2 in Piemonte, 2 in Toscana, 1 in Puglia, 1 nella Provincia autonoma di Bolzano e uno novo in Abruzzo. Di questi 282 contagi sono stati confermati dall’Istituto superiore di Sanità.

Di Lucrezia Clementi (LaPresse) 

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