Coronavirus, vittime in calo: 651, il totale in Italia sale a 5.476

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse

MILANO – Una prima, piccola inversione di tendenza dopo giorni di numeri sempre in crescita di contagi e decessi legati all’epidemia da coronavirus, che sta paralizzando l’Italia. Dopo il triste primato di ieri (793 vittime in un giorno), oggi i morti sono 651, cifra che porta il totale a 5.476. Lo ha reso noto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. Lo stesso Borrelli è stato sottoposto a tampone, risultato negativo, dopo che dodici dipendenti del Dipartimento della Protezione civile sono stati dichiarati positivi. Anche se non hanno mai preso parte alla conferenza stampa da domani ci saranno nuove procedure, ha avvisato il Dipartimento, per quanti dovranno seguire il bollettino quotidiano.

Un bollettino che anche oggi parla di 3.957 nuovi casi positivi, anche questi in calo rispetto a ieri, quando erano 4.821. “L’84% dei decessi si sono registrati in tre Regioni: la Lombardia, che paga il prezzo più alto, il Piemonte e l’Emilia Romagna. Lo dico da cittadino, è il momento in cui dobbiamo dare l’ennesima dimostrazione di essere una nazione unita e solidale, capace di dare una risposta al Paese”, ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità.

Sono quelle le tre regioni che subiscono la maggiore pressione su un sistema sanitario gravato da 3.006 pazienti in terapia intensiva, 149 in più rispetto a ieri. Ma ci sono anche stati 952 guariti da Covid-19, più dei 943 di ieri, che portano il totale dei guariti a 7.024.

“I numeri di oggi sono in calo rispetto a quelli di ieri, ma non bisogna abbassare la guardia, bisogna continuare con le misure adottate e rispettare le indicazioni del provvedimento del governo”, ha rimarcato Borrelli, annunciando anche che all’appello dei medici hanno riposto in 7.923: “La task force andrà anche nelle altre Regioni, non solo in Lombardia. Ieri sera, quando abbiamo chiuso la call, erano 7.923 le domande presentate. Da domani daremo avvio ai primi medici sui territori”.

Un aiuto in più in un momento cruciale, come ha sottolineato Locatelli: “Le prime misure di contenimento sono state adottate l’11 marzo. Ci aspettavamo di vedere i risultati rispetto alla replicazione del virus sostanzialmente a partire dalle 2 alle 3 settimane, la prossima sarà cruciale e ci aspettiamo di vedere un segnale di inversione di tendenza.

Faccio un appello alla responsabilità dei cittadini: sappiamo cosa vuol dire andare a impattare in maniera così importante sul nostro stile di vita, ma è il momento per trarre incentivazione per proseguire in questa politica, in questi comportamenti individuali”.

Per quanto riguarda il farmaco Avigan, che secondo alcuni potrebbe essere efficace nella cura del Covid-19, Locatelli ha spiegato: “L’agenzia italiana del farmaco, il comitato tecnico scientifico prendono in considerazione tutte le opzioni terapeutiche. Ma un conto è parlare di opzioni da testare e validare, un altro è definire alcune opzioni come la soluzione di un problema così importante”. Sul caso la stessa Aifa dovrebbe decidere domani, ma già ha anticipato che ci sono “scarse evidenze scientifiche”.

Anche la solidarietà internazionale si muove per il nostro Paese

Nove aerei cargo Il-76 da Mosca porteranno personale e forniture mediche all’Italia. Il presidente russo Vladimir Putin ha offerto aiuto, in una conversazione telefonica, al premier Giuseppe Conte. Mentre il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha annunciato che “dalla Repubblica Ceca ci spediranno 110mila mascherine entro le prossime 48 ore. Ne sono state sbloccate anche 200 mila ferme in Turchia”. (LaPresse)

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