Comprate 218 milioni di mascherine tarocche

Il governo chiede alle aziende idee per riutilizzarle. De Falco: “C’è un danno erariale”. Il senatore sul disastro dell’ex commissario Arcuri, oggi ancora al timone di Invitalia: “Va rimosso dall’incarico, serve un giudizio di conto”

NAPOLI – Il governo ha acquistato 218 milioni di mascherine non utilizzabili. Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario all’emergenza Covid-19, è corso ai ripari e ha promosso un’indagine di mercato per porre rimedio ai danni fatti dal suo predecessore Domenico Arcuri sull’acquisto delle mascherine nella prima fase della pandemia. All’epoca l’esecutivo spese cifre enormi per l’acquisto di mascherine di comunità, prive di marchio Cee, ossia mascherine inutilizzabili come presidi sanitari anticontagio. Oggi, nel tentativo di recuperare parte del denaro sprecato, Figliuolo si è rivolto “agli operatori economici” chiedendo alle aziende di manifestare interesse rispetto all’acquisto di oltre 218 milioni di pezzi di tre tipologie diverse. In pratica la struttura commissariale sta cercando di capire se tali mascherine possono essere riutilizzate o riciclate con una destinazione d’uso diversa rispetto a quella del dispositivo di protezione individuale. A parlare della vicenda con ‘Cronache’ è il senatore Gregorio De Falco che non risparmia critiche all’operato di Arcuri che resta il numero uno di Invitalia.
Senatore, Figliuolo sta tentando di rivendere le mascherine senza marchio Cee comprate da Arcuri ad una cifra elevatissima. Che ne pensa?
Sono mascherine praticamente inutili e ora si sta tentando di piazzarle al miglior offerente, ammesso che possa essercene qualcuno. Ciò che vorrei è che Arcuri venisse sottoposto ad un severo giudizio di conto. Ha dimostrato di non essere un buon amministratore e mi chiedo perché ancora nessuno gli impedisca di fare ulteriori danni con Invitalia.
Crede che gli andrebbe tolta la guida di Invitalia?
Questa persona utilizza i fondi della Cassa depositi e prestiti, ossia soldi che non sono degli investitori in borsa, ma dei pensionati italiani. Dopo la vicenda assurda di ArcelorMittal, lo stesso signore da commissario all’emergenza ha comprato mascherine inutili ad una somma eccessivamente alta se parliamo di 300 milioni di euro, considerato che il costo medio era di venti centesimi al pezzo. E’ inaccettabile che ci si possa affidare a gente così. Mi chiedo perché Arcuri resti al suo posto e il governo non gli tolga fiducia. Solo se gli togliesse fiducia, il governo Draghi sarebbe a sua volta degno di fiducia.
Quando parla di giudizio di conto cosa intende?
Denunciare un danno erariale e chi l’ha commesso è dovere di qualunque funzionario pubblico. Perché con Arcuri non è successo e non succede?
Le mascherine in questione sono le stesse della Fca che non filtravano l’aria?
Non conosco questa vicenda della Fca.
Crede che Figliuolo riuscirà nella missione di rivendere le mascherine? Ha idea di come possano essere riutilizzate?
Il buon Figliuolo sapendo che in giacenza ci sono mascherine inutilizzabili pagate un sacco di soldi sta cercando giustamente di recuperare almeno in parte il denaro speso. Io non sono un imprenditore e probabilmente non ho molta fantasia, ma francamente faccio fatica ad immaginare un modo per riciclare o riutilizzare quelle mascherine. Magari qualcuno si farà venire un’idea brillante e riuscirà a riciclarle.

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