Covid, Giani: “Omicron come calamità naturale, non c’è stata disorganizzazione”

Per quanto riguarda la situazione che si è creata con l'impennata di contagi di Covid-19 dovuti alla variante Omicron "userei il concetto giuridico di calamità naturale, perché quando si passa da mille contagi al giorno a 18mila è l'equivalente di un terremoto" e per questo, a proposito dei problemi che sono emersi in questi giorni per prenotazione dei tamponi, tracciamenti e certificazione di isolamento e fine isolamento "non si può parlare di disorganizzazione".

Eugenio Giani (Foto Marco Bucco/LaPresse)

FIRENZE – Per quanto riguarda la situazione che si è creata con l’impennata di contagi di Covid-19 dovuti alla variante Omicron “userei il concetto giuridico di calamità naturale, perché quando si passa da mille contagi al giorno a 18mila è l’equivalente di un terremoto” e per questo, a proposito dei problemi che sono emersi in questi giorni per prenotazione dei tamponi, tracciamenti e certificazione di isolamento e fine isolamento “non si può parlare di disorganizzazione”. Lo ha affermato il presidente della Toscana, Eugenio Giani, oggi a Firenze, nel corso di una conferenza stampa per illustrare come la Regione sta affrontando la situazione sanitaria.

 “I non vaccinati, che in Toscana in percentuale sono una piccola minoranza, nell’ultima settimana generano l’84% dei ricoveri in terapia intensiva, mentre i vaccinati solo il 6,8%. Ecco cosa significa il fenomeno dei non vaccinati nella fase più critica”.

Giani, spiegando che coloro che non si vaccinano appesantiscono anche il sistema dei tamponi, “perché anche oggi su 79mila test la metà riguardava i non vaccinati”, ha aggiunto: “Onestamente diventa sempre meno sopportabile per la totalità delle persone che fanno il loro dovere vedere il sistema dei tamponi e delle terapie intensive appesantito da questa minoranza. Dirò stasera con molta chiarezza, in Conferenza delle Regioni, che è un risultato ottimo che il governo Draghi indichi l’obbligo vaccinale per lavoratori, però, secondo me, più ampliamo, arrivando sostanzialmente all’obbligo per tutti, e meglio è”.

LaPresse

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