Sembra giunto il momento: il Governo pensa a modifiche sulle restrizioni. Sul tavolo dell’esecutivo una serie di nodi da sciogliere, come una eventuale proroga della scadenza Green pass per chi ha già fatto il booster, la minore durata del certificato verde rispetto ai 9 mesi di altri Paesi europei e l’obbligo di tampone per chi arriva in Italia, seppur con la terza dose.
Secondo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ora “è necessario un alleggerimento e rendere tutto quanto più semplice per passare dall’emergenza a un trattamento ordinario di una patologia che è entrata prepotentemente nei libri di medicina. La previsione, aggiunge, è che stiamo raggiungendo il plateau, poi i casi caleranno”.
L’appuntamento
Un passaggio importante sarà quello di domani, dove sul tavolo del Consiglio degli affari regionali dell’Ue approderà una raccomandazione, ovvero che “alle persone con vaccinazione completa, guarite dalla malattia o con un test negativo, non potranno essere imposti nuovi tamponi o quarantene, indipendentemente dalla situazione epidemiologica del loro Paese di origine. E la validità del pass resterà di 9 mesi”.
Intanto dal primo febbraio prossimo la durata del certificato verde passerà 9 a 6 mesi. Ora l’esecutivo dovrà decidere sui tempi di una eventuale quarta dose calcolando che “la somministrazione del booster è partita a metà settembre, per cui già a metà marzo di quest’anno si conteranno i primi Green pass oramai scaduti nonostante la terza dose. Una soluzione adottabile potrebbe essere quella di eliminare la scadenza per quanti hanno effettuato le tre dosi. Per quanto concerne invece l’obbligo del tampone per chi arriva dall’estero, dovrebbe scadere alla fine di questo mese (31 gennaio). La prescrizione è valida anche per chi ha il green pass o ha ricevuto il booster”.
