Covid, Speranza: “Non è vinto, il nuovo governo si impegni sulla quarta dose”

Le parole del ministro della Salute

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Roberto Speranza

ROMA – Sul Covid “la sfida non è vinta. C’è bisogno ancora di un atteggiamento di grande attenzione e va dato vigore alla nuova fase della campagna vaccinale. La raccomandazione a tutti gli over 60 è di prenotare subito la dose di richiamo con i nuovi vaccini aggiornati”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza sul ‘Corriere della sera’.

Nel passaggio di consegne al nuovo governo – dice Speranza – “lasciamo un campagna di vaccinazione che ci vede tra i primi Paesi nel mondo, sia per il ciclo primario che per la terza dose. Ora bisogna dare forte impulso alla quarta e su questo credo dovrà impegnarsi il nuovo governo”.

“Il nostro modello ha messo al centro la difesa della vita delle persone e la centralità dell’evidenza scientifica – continua Speranza – da questa destra io ho ricevuto solo fango e invettive, eppure ricambierò sempre con disponibilità e serietà. Meloni dovrebbe sapere che la campagna elettorale è finita, ora devono occuparsi dei problemi reali del Paese e non della becera propaganda”.

“Se sarà un percorso costituente serio noi ci saremo, ma il modo peggiore di affrontare una rifondazione è partire dal gioco delle figurine. Chi pensa di affrontare questo passaggio difficile con una semplice conta ai gazebo non ha capito la portata del problema”. Lo dice il ministro della Salute, e segretario di Articolo 1, Roberto Speranza in un’intervista sul ‘Corriere della sera’.

“Di corse ai gazebo ne abbiamo fatte tante, ma nelle urne i voti sono stati sempre meno – osserva Speranza – se mettiamo in discussione nome, simbolo e modello, giusto anche discutere se i gazebo siano la via giusta per scegliere il segretario”.

“Con Bersani e altri abbiamo chiesto per primi il coraggio di costruire qualcosa di nuovo – rileva – per la difficoltà del centrosinistra di uscire fuori dall’ambito ristretto della rappresentanza sociale di benestanti e bene istruiti. Nella lettera di Letta ci sono parole che vanno nella direzione giusta. Congresso costituente? Io dico sì, se è un percorso profondo, che rimetta in discussione l’identità, fino al nome e al simbolo”.

“Vedo un percorso in due tempi – conclude Speranza – dobbiamo prima ricostruire il partito perno dell’alternativa, poi ricominciare a discutere con tutti coloro che vogliono impedire alla destra di portarci indietro su lavoro, ambiente e diritti. La prima forza progressista siamo noi. Ma è un bene che i 5 stelle abbiano scelto in maniera più compiuta la collocazione dentro questo campo.

L’alternativa dobbiamo costruirla anche con loro. Non dimentichiamo che con Conte e il Terzo polo abbiamo già governato insieme”.

(LaPresse)

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