Covid, Tajani: “Troppe polemiche, ora proposte concrete e vera collaborazione”

L'esponente di Forza Italia desidera maggiore concretezza

Antonio Tajani (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

ROMA – È il momento “del buonsenso”, e dunque da Forza Italia non arriveranno “polemiche: ce ne sono già troppe”. Lo assicura Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, che intervistato dal ‘Corriere della Sera’ parla di proposte concrete, alcune “già accolte – a partire dal piano vaccinale che in buona parte ricalca il nostro, e ancora l’obbligo vaccinale e lo scudo penale per i sanitari -, altre ci batteremo perché siano sostenute da tutti. Uno scostamento di bilancio da 20 miliardi ogni mese per sostenere le categorie più colpite, fino a quando la pandemia non mollerà la presa; un Recovery che sia flessibile, a livello europeo; l’approvazione delle tre grandi riforme che l’Europa ci chiede, ovvero fisco, pubblica amministrazione e, come ha ricordato Berlusconi, giustizia”.

Riguardo poi al tema divisivo dei tempi delle riaperture, il vicepresidente di Fi spiega: “Non siamo mai stati né aperturisti a oltranza né allarmisti. Personalmente, avrei preferito che rimanessero anche le zone gialle, sia per dare il segnale che le cose migliorano se i dati ci dicono questo, sia per evitare che la gente senta i divieti troppo rigidi rispetto alla situazione e in qualche modo sia portata a violarli. Poi il problema è più di merito”. Per Tajani, quindi, “il punto non è aprire o chiudere, fermo restando che a Pasqua è comprensibile una zona rossa nazionale, ma cosa e perché. Se restano chiusi centri sportivi e bar, si rischia che la gente si assembri in luoghi diversi e incontrollati anziché in altri dove le regole sono rigorose e vengono fatte rispettare. Tutto deve avere una logica per funzionare, non servono slogan”.

(LaPresse)

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