Cuba, migliaia protestano contro il governo: scontri e arresti

Proteste anti-governative a Cuba, con scontri e arresti. Migliaia di cubani hanno marciato nel pomeriggio locale di domenica nella capitale L'Avana lungo il Malecon, per protestare contro la carenza di cibo e i prezzi alti

PHOTOPQR/LA PROVENCE ; LAUNETTE

L’AVANA (Cuba) – Proteste anti-governative a Cuba, con scontri e arresti. Migliaia di cubani hanno marciato nel pomeriggio locale di domenica nella capitale L’Avana lungo il Malecon, cioè il lungomare, e in altre zone dell’isola, come per esempio la piccola cittadina di San Antonio de los Banos, per protestare contro la carenza di cibo e i prezzi alti, nel pieno della crisi del coronavirus. Si tratta di una delle proteste anti-governative più grandi di cui si abbia memoria. Tra i manifestanti molti giovani, che gridavano ‘libertà’, ‘basta’ e ‘uniti’. Molte persone affacciate ai balconi del quartiere di Centro Habana applaudivano i manifestanti man mano che passavano, mentre altri si univano al corteo.

Tanti hanno provato a trasmettere live le proteste con i cellulari, ma le autorità cubane hanno messo più volte fuori uso il servizio internet nel corso del pomeriggio. Circa due ore e mezza dopo l’inizio della marcia alcuni dimostranti hanno cominciato a staccare sanpietrini e lanciarli contro la polizia: a questo punto gli agenti sono intervenuti effettuando arresti e ponendo fine alla protesta. I giornalisti di AP hanno contato almeno 20 persone portate via a bordo di auto della polizia o da persone in abiti civili. A quel punto sono arrivate circa 300 persone vicine al governo con una grande bandiera di Cuba, gridando slogan a favore dell’ex presidente Fidel Castro e della rivoluzione cubana. Alcune persone di questo gruppo hanno aggredito un videogiornalista di AP, mettendo fuori uso la sua videocamera, mentre un fotogiornalista di AP è stato ferito dalla polizia.

Cuba sta attraversando la peggiore crisi economica da decenni, con un aumento dei casi di Covid-19, il tutto mentre subisce le conseguenze delle sanzioni Usa imposte dall’amministrazione Trump. Una funzionaria dell’amministrazione Biden ha espresso su Twitter il suo sostegno per le manifestazioni a Cuba: “Le proteste pacifiche stanno crescendo a Cuba, il popolo cubano esercita il suo diritto di assemblea pacifica per esprimere preoccupazione sui crescenti casi/decessi Covid e carenze di medicine. Elogiamo i numerosi sforzi della gente cubana che mobilita donazioni per aiutare i vicini che hanno bisogno”, ha twittato Julie Chung, vice segretaria di Stato pro tempore per gli affari dell’emisfero occidentale. Il direttore generale di Cuba per gli affari Usa, Carlos F. de Cossio, dal canto suo ha liquidato le dichiarazioni con un tweet: “Il dipartimento di Stato Usa e i suoi funzionari, coinvolti fino al collo nel promuovere instabilità sociale e politica a Cuba, dovrebbero evitare di esprimere preoccupazione ipocrita per una situazione su cui scommettono”, ha scritto. “Cuba è e continuerà a essere un Paese pacifico, al contrario degli Usa”, ha aggiunto.

Nella cittadina di San Antonio de los Banos, a sud dell’Avana, dove le persone protestavano contro i blackout elettrici, è giunto in visita il presidente cubano Miguel Diaz-Canel. È entrato in alcune case, dove ha accettato le domande dei residenti. Successivamente, però, ha accusato i cubani di creare problemi: “Come se la pandemia non esistesse in tutto il mondo, la mafia cubano-americana, pagando molto bene sui social network, ha creato un’intera campagna e ha convocato manifestazioni in tutto il Paese”, ha accusato Diaz-Canel. “Siamo stufi delle code, delle carenze di beni necessari. Ecco perché sono qui”, ha spiegato ad Associated Press un dimostrante di mezza età, che si è rifiutato di identificarsi per paura di essere arrestato successivamente.

(LaPresse/AP)

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