Cucchi, altri due carabinieri indagati. Non si ferma la ricerca della verità

Tedesco sarà sentito tra dicembre e gennaio. Ilaria Cucchi declina l'invito al Viminale

Foto Daniele Leone / LaPresse

ROMA – Un pezzo dopo l’altro, la ricostruzione della maledetta notte del pestaggio di Stefano Cucchi si arricchisce di nuovi tasselli. Un macabro puzzle che si sta ricomponendo grazie alle ammissioni di alcuni carabinieri e che potrebbe portare finalmente alla verità sulla morte del ragioniere romano. Altre due persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Si tratta di Francesco di Sano e Massimiliano Colombo, quest’ultimo comandante della caserma di Tor Sapienza. Colombo è indagato per falso ideologico ed è stato tirato in ballo indirettamente da Di Sano. Quest’ultimo ha ammesso nel processo attuale di aver dovuto ritoccare il verbale senza precisare da chi gli fu sollecitata la modifica.

La deposizione di Tedesco

Le ammissioni di Francesco Tedesco, carabiniere imputato che ha denunciato le responsabilità di diversi colleghi, confermate in aula, hanno impresso la svolta al processo. La corte d’assise di Roma sentirà Tedesco tra dicembre e gennaio prossimi, dopo aver incassato la sua disponibilità alla deposizione, come confermato dal suo legale Eugenio Pini.

Ilaria Cucchi e l’invito al Viminale

Le ultime ore sono state di sollievo alla famiglia Cucchi e in particolare alla sorella Ilaria, da anni in prima linea nella ricerca della verità sulla morte di Stefano. Il ministro Matteo Salvini l’ha invitata al Viminale. Ma le polemiche degli anni scorsi non sono state dimenticate. E Ilaria Cucchi per ora declina: “Ho saputo ieri del suo invito, ci andrò nel momento in cui chiederà scusa e me e alla mia famiglia. Senza questo passaggio non ho proprio alcuna intenzione di andarci”. 

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