Ddl Zan, il Vaticano: possibili violazioni del Concordato

Le pressioni della Santa Sede sul governo italiano

Parlamento

Il Vaticano chiede al governo la modifica del disegno di legge denominato ‘Ddl Zan’. Nella nota verbale dello scorso 17 giugno indirizzata dalla segreteria di Stato vaticana all’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede si chiede di operare delle sostanziali modifiche in quanto “così com’è ora, potrebbe configurare una violazione del Concordato, mettendo a rischio la piena libertà della Chiesa cattolica”.

Il Concordato

Nella nota si evidenzia inoltre che “ci sono espressioni della Sacra Scrittura e delle tradizioni ecclesiastiche del magistero autentico del Papa e dei vescovi, che considerano la differenza sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa Rivelazione divina. Tale prospettiva è infatti garantita dall’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica italiana di Revisione del concordato lateranense, sottoscritto il 18 febbraio 1984. Nello specifico, all’articolo 2, comma 1, si afferma che ‘la Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale, nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica’. All’articolo 2, comma 3, si afferma ancora che ‘è garantita ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Per tutti questi motivi il Vaticano chiede al governo italiano di “ripensare, rimodulare” il Ddl attraverso un appunto che monsignor Richard Gallagher, il diplomatico vaticano che tiene i rapporti con gli Stati, ha inviato al ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

L’auspicio

La Segreteria di Stato vaticana, si legge, “auspica pertanto che la Parte italiana possa tenere in debita considerazione le suddette argomentazioni e trovare una diversa modulazione del testo normativo in base agli accordi che regolano i rapporti tra Stato e Chiesa e ai quali la stessa Costituzione Repubblicana riserva una speciale menzione. La Segreteria di Stato, Sezione per i Rapporti con gli Stati, si avvale della circostanza per rinnovare all’Ecc.ma Ambasciata d’Italia i sensi della sua alta considerazione”.

Interverrà Draghi

Ora sarà compito del presidente del Consiglio, Mario Draghi intervenire in proposito: “Sarò in Parlamento, mi aspetto che me lo chiedano e risponderò in maniera strutturata. E’ una domanda importante”. Intanto la Presidente dell’Ue, Ursula von der Leyen ha dichiarato che “i Trattati europei proteggono la dignità di ogni singolo essere umano e proteggono la libertà di parola, tra altri valori. E portare questi valori in equilibrio è un lavoro quotidiano nella nostra Ue”.

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