De Luca, il risanamento in Campania è un flop: in 6 anni altri 88 milioni di debiti

Nel 2015 erano 174. Si spera in Roma e il figlio Piero esulta per il Recovery. Sono 426 le imprese che aspettano 262 milioni di euro dalla Regione

NAPOLI – Nella sua carriera politica Vincenzo De Luca ha sempre puntato su due aspetti caratterizzanti: quello del sindaco, poi governatore, ‘Sceriffo’ capace di garantire sicurezza e quello dell’abile amministratore, in grado di risolvere in tempi utili i problemi di cassa e garantire grandi investimenti per i territori. Il primo aspetto è diventato ancora più marcato durante l’emergenza pandemica, nel corso della quale il presidente della Regione ha più volte indossato i panni dell’uomo con il lanciafiamme, con alterne fortune. Il secondo, invece, viene meno leggendo i dati forniti dalla stessa amministrazione di Palazzo Santa Lucia. De Luca è al governo da 6 anni, ma il debito della Regione con le imprese invece di diminuire è aumentato.

Nel 2015, l’ultimo della gestione di Stefano Caldoro che non si era comunque dimostrata particolarmente virtuosa, limitandosi a risolvere i problemi economici con soli tagli, il debito commerciale della Regione Campania ammontava a 174 milioni di euro, da dividere per 535 imprese creditrici. Un dato che sotto la guida dell’ex sindaco di Salerno è severamente peggiorato. Già l’anno successivo le imprese creditrici erano diventate 725 per un debito di 211 milioni. La Regione ha tentato di porre rimedio, estinguendo un po’ di debiti ‘pesante’ e infatti nel 2017 nonostante le imprese in attesa di denaro fossero nel frattempo diventate 1181, la somma da stanziare era calata a 171 milioni.

Un fuoco di paglia. Al 31 dicembre 2018 le ditte erano scese a quota 826 ma il debito aveva raggiunto la cifra di 313 milioni di euro, ulteriormente aumentata di due milioni l’anno successivo. Solo alla fine del 2020 è stato possibile registrare un calo del ‘rosso’ che si è attestato a quota 262 milioni da dividere per 426 imprese creditrici. Rispetto all’ultimo anno dell’amministrazione Caldoro, quindi, il debito è aumentato di 88 milioni di euro. Non proprio un capolavoro amministrativo. Ora la speranza arriva dall’Europa e dal governo centrale. Ieri sono stati stanziati i primi fondi del Recovery e chissà che l’Ente non possa finalmente con quelli ingranare la marcia giusta.

Guarda caso uno dei primi ad esultare per queste risorse è stato il figlio del governatore, il parlamentare Pd Piero De Luca (nella foto Lp): “E’ un giorno storico per l’Italia. L’UE ha versato al nostro Paese i primi 24,9 miliardi di Euro del Next Generation, come anticipo pari al 13% sull’ammontare complessivo del Recovery Plan. Grazie all’impegno decisivo del Partito Democratico in Europa, prende il via, ora, una stagione irripetibile di investimenti e riforme per disegnare l’Italia del futuro. Abbiamo l’occasione unica di costruire un’Italia più forte, competitiva, moderna, sostenibile e solidale, da consegnare alle prossime generazioni. Avanti, con determinazione e fiducia”. Chissà, magari anche capace di pagare i debiti.

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