Dem in rivolta contro Renzi: “Le dimissioni si danno e basta. Ma lui fa spallucce: “Non capisco le polemiche”

L’annuncio delle dimissioni di Matteo Renzi non ha sortito l’effetto sperato: placare le polemiche rispetto alla debacle elettorale del Pd. Anzi, è scattata la rivolta contro l’ex premier che continua a fare il finto tonto liquidando tutti con “Non capisco le polemiche”. E allora i dem gliele stanno spiegando. “Farò la mia battaglia in direzione, e lì dirò a Renzi che le dimissioni si danno e basta – ha attaccato Sandra Zampa che non è stata eletta al Senato – non si rinviano”. Ma è dai detrattori renziani di sempre che arrivano gli attacchi più duri. “Renzi si è dimesso – ha detto il governatore pugliese Michele Emiliano – Quindi è inutile parlare ancora di Renzi. Renzi in questo momento è dimissionario quindi non ha più titolo per parlare di politica. Deve fare, come ha detto, il senatore del suo territorio”. A togliersi un sassolino dalla scarpa l’ex presidente del Consiglio regionale lucano, Piero Lacorazza che dopo il referendum sulle trivelle, era tra i promotori del no alle trivellazioni, è stato sostituito nell’incarico istituzionale e relegato alla minoranza dem. “Altro che caminetti ed inciuci – ha affermato – Preferisco il riscaldamento autonomo del Quirinale e di Palazzo Chigi rispetto alle ‘stufe’ del giglio magico che hanno dato calore a Verdini con rispetto parlando. Annunciare una linea in una conferenza stampa senza attendere le consultazioni del Quirinale è un #ciaone rivolto alle buone maniere e ad un minimo di regole istituzionali”. Malcontento evidente, ma quanti tra i detrattori di Renzi sono disposti a lasciare il Pd laddove ancora una volta il reuccio fiorentino trovasse il modo di spuntarla?

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